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Come siamo indietro sulle coppie gay

Articolo di Francesco Merlo (Velvet, settembre 2012):

""Neppure il Pd, neppure la sinistra, sono pronti a riconoscere i diritti alle coppie di fatto e il matrimonio tra omosessuali è stato trattato dal segretario Pierluigi Bersani con pavidità, come se fosse “una bega” tra Rosy Bindi e Paola Concia, che sono due donne animate da passione civile uguale e contraria e non due comari che si beccano. Ebbene, in aiuto al segretario pavido è subito arrivata una volgarità di Beppe Grillo contro Rosy Bindi, che evidentemente in Italia  è un’ossessione non solo di Berlusconi. Capita sempre così con l’estremismo che nasconde e confonde: Grillo ha dato una mano a Bersani perché spostando il dibattito sulla sguaiataggine ha oscurato il grande problema politico ed etico che aveva paralizzato il partito. E Bersani ha potuto polemizzare contro il linguaggio populista e la mancanza di rispetto tra le persone. Ma della sua mancanza di coraggio non si è parlato.

Già il governo Prodi non riuscì ad adeguare la legge alla società e a sanare un’odiosa discriminazione contro quelle coppie di fatto, non solo omosessuali, che tutto il mondo civile onora e rispetta, anche giuridicamente. Eppure in Italia le famiglie di fatto sono tante quanto in Germania, in Olanda, in Francia, in Spagna, in Inghilterra e non si capisce  davvero perché solo nel nostro Paese i diritti degli omosessuali si debbano sempre impantanare nell’accademia bizantina, con estenuanti battaglie linguistiche, la maratona degli eufemismi. Si comincia con la parola convivenza al posto della parola famiglia. E, per carità, non matrimoni ma contratti. E perché contratti e non intese? E che ne dite  di scrittura privata? E perché non risolvere il tutto con una raccomandata fra i due partner? E perché non cambiare diritti con esigenze? Ecco cosa diventano i diritti delle famiglie di fatto: “Le esigenze poste  da nuove convenzioni di volontà”.

Quel che più colpisce non è la demagogia. La verità è che in Italia anche il Pd immagina le leggi come il luogo dove si incontrano i contrari, le forze  e i valori inconciliabili, quali appunta la laicità e il clericalismo. E invece la politica deve fare delle scelte. Altrimenti, come già accade in quasi tutti gli altri campi della vita civile, dalla giustizia alla finanza, alla televisione, anche sul tema dei diritti degli omosessuali non ci saranno regole certe e obiettive, fisse e inoppugnabili. E il rispetto delle “convenzioni di volontà” e delle loro “esigenze” dipenderà dai gestori dei servizi: per esempio, l’Alitalia potrebbe  negare gli sconti famiglia che invece le Ferrovie potrebbero concedere. Per non parlare delle  pensioni e dell’eredità che, in regime d’incertezza, una moglie o un figlio potrebbero impugnare “contro quel peccatore pervertito che ha traviato papà”. Ebbene, diciamolo chiaro: questo dibattito è umiliante e razzista, e l’arretratezza del Pd dovrebbe indignare molto di più delle scontate volgarità del solito Grillo.""

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