Accadde oggi: Bloody Sunday in Alabama
1965 - A Selma, in Alabama, il tentativo di manifestanti di attraversare l’Edmund Pettus Bridge (ponte sul fiume Alabama) per iniziare una marcia contro la segregazione razziale venne brutalmente represso dalla polizia di stato (come si vede nel filmato in fondo).
Questo episodio, noto come Bloody Sunday (domenica di sangue), provocò uno sviluppo esponenziale della battaglia a sostegno dei diritti civili dei neri d'America che portò, alcuni mesi dopo, il Presidente Jonhson a firmare il Voting Rights Act, decreto che sancì il diritto di voto per la gente di colore. (In fondo un filmato che ricostruisce gli eventi di quei giorni.)
A fianco di Martin Luther King, il promotore della marcia si era schierato anche mezzo mondo della musica: a prendersi le manganellate della polizia nazionale erano arrivati anche Pete Seeger, John Stewart del Kingston Trio, Harry Belafonte, Joan Baez.
Quando i manifestanti tentarono di oltrepassare il ponte, la polizia li aggredì con inaudita violenza; molti manifestanti furono buttati a terra e picchiati con i manganelli, altri poliziotti spararono gas lacrimogeni e soldati a cavallo caricarono i dimostranti.
Le immagini e le testimonianze delle brutalità della polizia verso i manifestanti fecero il giro degli Stati Uniti, rendendo partecipe gran parte dell'opinione pubblica dell'entità della questione sollevata dal movimento.
Martin Luther King cercò di organizzare una nuova marcia due giorni dopo, ma la corte federale la respinse e il giudice ordinò che la marcia fosse bloccata. Ciò nono<img class="alignright size-medium wp-image-8616" title="463px-Selma_to_Montgomery_marches_-_historic_route_retouched" src="http://www.iniziativalaica.it/wp-content/uploads/2010/03/463px-Selma_to_Montgomery_marches_-_historic_route_retouched1-231x300.jpg" alt="463px-Selma_to_Montgomery_marches_-_historic_route_retouched" width="185" height="240" />stante King guidò la marcia fino al ponte di Edmund Pettus, dove tenne una breve preghiera assieme alla folla, ma decise di terminare la marcia, facendo disperdere i manifestanti per non violare l'ordine del tribunale.
Al terzo tentativo, Martin Luther King condusse con successo, domenica 21 marzo, una marcia di 50 miglia (87 km) da Selma a Montgomery (sede del governatore dello stato). Oltre 3000 persone partecipa
rono all’evento. Mercoledì 24 marzo i marciatori, stremati, furono accolti da sostenitori provenienti da tutto il mondo.
Quella notte, su un palco improvvisato, si tenne lo spettacolo "Stars for Freedom" con la partecipazione di cantanti come Harry Belafonte, Tony Bennett, Frankie Laine, Peter, Paul and Mary, Sammy Davis Jr. e Nina Simone.
Quelle manganellate, quei pestaggi, quegli arresti e quelle morti (se ne contano almeno 50) lasciate sull’asfalto dei sit-in, delle marce e delle proteste pacifiche produssero in realtà i loro frutti: il 6 agosto dello stesso 1965, sulla scia dei fatti di Selma, il Congresso degli Stati Uniti, su proposta del presidente Lyndon Johnson, approvò il Voting Rights Act, la legge sul diritto di voto e prima norma federale che avrebbe dato un appiglio giuridico sicuro ai cittadini neri degli Stati del Sud contro soprusi e razzismo.