Evento del giorno: Giornata Internazionale della Donna
La proposta di istituire una giornata dedicata alla rivendicazione dei diritti delle donne fu fatta dalla Conferenza internazionale delle donne socialiste tenutasi a Copenaghen il 26/27 agosto 1910 e sulla base di quella proposta le prime manifestazioni si tennerro l'anno successivo, per cui quest'anno ne ricorre il centenario. Ma già tre anni prima il VII Congresso della II Internazionale socialista si era impegnato a lottare per l'introduzione del suffragio universale delle donne.
Nel 1975 l'Otto Marzo fu designato dalle Nazioni Unite Festa Internazionale delle Donne. (In fondo un filmato di animazione che celebra i successi della donna nel mondo del lavoro e il video della rapper inglese C Cane per la campagna promozionale della giornata 2020)
Dio e’ femmina ma nessuno lo ricorda
Articolo di Leonetta Bentivoglio (Repubblica )
“”L’altra metà di Dio , di Ginevra Bompiani, è un libro intrepido, avventuroso e difficile da incasellare. Forse è un saggio sul femminile nell’umana spiritualità che compie un volo nei millenni con un originale andamento diacronico. O può definirsi un tuffo nel mito della Grande Madre, «luogo di confine tra l’immaginato e il vivente», in altre parole nel soprannaturale. O si può pensare a una narrazione sulla smemoratezza collettiva, ovvero: c’è stato un mondo diverso da questo, sospinto da una conoscenza femminile che abbiamo dimenticato? Potremmo aiutare noi stessi recuperando il nucleo delle storie contenute in quella dimensione remota, dove i criteri di organizzazione economica e sociale maschile non opprimevano una sapienza femminile sostanziale e inclusiva? Misurandosi con tali implicite domande in un’ottica mitologica, dunque incantata e fiabesca, piena di suggestioni radicate nell’inconscio, L’altra metà di Dio , appena uscito per Feltrinelli, procede scandito da tre tappe complementari che formano un arazzo di storie in arrivo dai due rami dell’immaginifica memoria occidentale: la tradizione ebraico-cristiana e il fertile universo della cultura greca.
Violenza sulle donne, il codice rosso e’ legge: c’e’ il si’ del Senato
Da Repubblica 17.7.19) “Via libera definitivo al ddl sulla tutela delle vittime di violenza domestica e di genere. Leu e Pd si astengono”
“”Via libera definitivo del Senato al ddl sulla tutela delle vittime di violenza domestica e di genere, il cosiddetto Codice rosso. Il provvedimento, che ha incassato l'ok definitivo del Parlamento e che con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale sarà quindi legge, ha ottenuto 197 sì e 47 astenuti. Tra gli astenuti Leu e Pd. Il "codice rosso" introduce una corsia preferenziale per le denunce, rende le indagini più rapide e obbliga i pm ad ascoltare le vittime entro tre giorni. In pratica si accelera lo svolgimento delle indagini per evitare che le lentezze nell'acquisizione e nella iscrizione di notizie di reato possano pregiudicare la tempestività degli interventi contro i reati di maltrattamenti, violenza sessuale, stalking, e di lesioni aggravate se commessi in contesti familiari o nell'ambito di relazioni di convivenza. Un vero e proprio 'codicè con bollino rosso, come nei pronto soccorso degli ospedali, per i casi di violenza di genere.
La sinistra ecosocialista e femminista di cui abbiamo bisogno
Articolo di Fulvia Bandoli (manifesto 16.6.19)
““Sui rapporti tra Ambientalismo e Sinistra andrei a quando quel rapporto c’era, pur tra molte contraddizioni. E infatti il partito Verde in Italia non è mai decollato per due ragioni. La prima è l’eccessiva chiusura e autosufficienza dopo l’esperienza positiva delle Liste Verdi locali. Ma soprattutto a causa della scelta della Sinistra (Pci, Pds, Ds) di confrontarsi con la questione ambientale. L’ecologia non è mai stata territorio solo dei Verdi o delle associazioni ambientaliste. Dalla fine degli anni ‘70 al 2004 tanti ecologisti come Laura Conti, Giorgio Nebbia, Antonio Cederna, Carla Ravaioli, Massimo Serafini, Enzo Tiezzi e molti altri dopo di loro, vengono eletti in Parlamento dal Pci/Pds o chiamati nelle giunte locali.
Trenta: «Sono bestie senz’anima Salvini usa la paura delle donne per fare campagna elettorale»
Intervista a Elisabetta Trenta di Fiorenza Sarzanini (Corriere 30.4.19)
«La Lega sulla castrazione? Una presa in giro, è su base volontaria»
Roma Appena un’ora dopo la notizia degli arresti Elisabetta Trenta, ministra della Difesa, Movimento 5 Stelle, ha scritto un lungo post su Facebook definendo «bestie» i due ragazzi accusati di stupro.
Ministra, la sua reazione immediata è stata influenzata dal fatto che uno dei due, Francesco Chiricozzi, fosse un consigliere comunale?
«Lo stupro e la violenza contro le donne è una cosa terribile sempre, indipendentemente dal ruolo che si riveste. Certo se vesti una carica pubblica è ancor più condannabile. Ma io non voglio immaginare cosa abbia potuto passare quella povera ragazza. Sono delle bestie lo ripeto. Sono persone senz’anima».
CasaPound li ha espulsi, poi si è scoperto che Chiricozzi era coinvolto nel pestaggio di un ragazzo avvenuto tre anni fa. Non sarebbe stato il caso di espellerlo prima?
Parole Armate», perche’ la resistenza delle donne non e’ finita nel 1945
Articolo di Mariangela Mianiti (Manifesto 25.4.19) “Il volume della storica Valeria P. Babini per La ”Tartaruga”
«Mai più tornerà un tempo così pieno per noi» diceva la scrittrice Paola Masino a Maria Bellonci l’indomani della fine della seconda guerra mondiale. Masino non provava certo nostalgia per gli anni durissimi di guerra, nazifascismo e resistenza. Constata invece che la lotta di liberazione aveva reso le donne consapevoli di quanto erano capaci di fare mentre mariti, padri, fratelli e figli erano al fronte, in clandestinità, prigionieri. «Nelle borse manifesti, nel ventre i figli. Vedemmo la serietà e la verità degli scopi che ritroverebbe una società retta dalle donne», scrive Masino.
QUESTO STRAORDINARIO e avvincente percorso è raccontato dalla storica Valeria P. Babini nel saggio Parole Armate. Le grandi scrittrici del Novecento italiano tra resistenza ed emancipazione (La Tartaruga, pp. 280, euro 18). Con un sapiente lavoro di montaggio e una massiccia ricerca d’archivio, Babini conduce il lettore in una continua scoperta di voci ingiustamente dimenticate, svela una vivacità di pensiero e di linguaggio straordinari, insieme a un anticonformismo ante litteram e ancora attuale.
La stagione dei disastri. Il rapporto del Fondo ONU per la popolazione
Articolo di Claudia Bruno (manifesto 11.4.19) “Povertà e divari, crisi idriche e insicurezza alimentare, degrado ambientale e scarsa pianificazione urbana: presentati ieri i dati sullo stato della popolazione negli ultimi 50 anni. 136 milioni nel 2018 hanno ricevuto aiuti umanitari per guerre, alluvioni e siccità”
“”Era il 1969 quando i televisori trasmisero in diretta le immagini di Neil Armstrong camminare sulla luna, il biologo Robert Geoffrey Edwards annunciò che la fecondazione umana poteva avvenire in vitro, un messaggio venne inviato per la prima volta attraverso la rete che avrebbe anticipato Internet. E anche se l’aborto nella maggior parte dei paesi non era ancora legale, l’accesso alla contraccezione non era un problema politico, e le donne partorivano in media quasi cinque figli a testa, di lì a poco il controllo delle nascite sarebbe entrato a far parte dell’agenda dei governi, il femminismo avrebbe portato a importanti conquiste in termini di diritti civili, e il progresso scientifico avrebbe contribuito ad aumentare la velocità percepita del tempo.
Parita’ fra uomini e donne nel mondo, servono decisi gesti concreti
Articolo di Mara Carfagna, Deputata Forza Italia, vicepresidente della Camera (HuffPost 13.3.19)
“”In questi giorni, con altre autorevoli colleghe, ho l'onore di rappresentare il Parlamento italiano alla 63 sessione dell'Onu dedicata alla parità fra uomini e donne nel mondo. Mi è stato affidato il compito di parlare della conciliazione dei tempi di vita e dei tempi di lavoro, un tema che ritengo cruciale se vogliamo favorire l'empowerment femminile che significa giustizia, ma anche ricchezza. Attualmente, ed è proprio l'Onu a dircelo, appena il 50 per cento delle donne partecipa alla forza lavoro globale con un divario retributivo impressionante, che varia da paese a paese ma varia pur sempre fra il 23 e il 76 per cento. A favorire queste disparità sono stereotipi radicati nella cultura, vuoti normativi, leggi inique o applicate male. In Italia abbiamo buone leggi, eppure l'occupazione femminile è ferma al 49,3% con conseguenze negative sul benessere di tutti. Il lavoro femminile rappresenta infatti una miniera d'oro ancora da scoprire e da sfruttare. Se lavorasse il 60% delle donne, secondo le stime della Banca d'Italia, il Pil crescerebbe del 7%. Come ha detto Christine Lagarde, già Ministra dell'Economia francese, ora alla guida del Fondo monetario internazionale: "In un mondo in cerca di crescita le donne potrebbero aiutare a trovarla se solo fossero presenti condizioni di parità, invece di insidiosi complotti".
Donne nei luoghi di comando: soltanto una per tre uomini
Da Repubblica.it 8.3.19 “I dati Eurostat fotografano il ritardo italiano: le manager sono il 36% nel Vecchio continente contro il 29% dell'Italia. Se nei consigli di amministrazione siamo secondi (36%) dietro la sola Francia, le executive precipitano al 9%”
“”La legge Golfo-Mosca che ha imposto un terzo di rappresentanza femminile nei board delle società quotate ha funzionato? Molto si è discusso dell'opportunità di imporre l'equilibrio di genere per via normativa. Numeri pubblicati da Eurostat gettano una luce su quanto è accaduto laddove è arrivato l'obbligo di legge e come si sia mosso il resto del mercato del lavoro. I dati sono netti. In Europa ci sono 36 donne su cento manager, mentre si scende a 27 su cento quando si parla di mebri dei consigli delle società quotate e al 17 per cento quando si parla di senior executives. In Italia il quadro è molto diverso da una categoria all'altra. Nell'universo dei manager, l'Eurostat ci relega nelle ultime posizioni per equilibrio di genere con il 29 per cento di incidenza femminile. Le nostre executive pesano ancor meno: soltanto il 9 per cento. Ben diversa la nostra posizione in graduatoria quando si parla di presenza nei cda, dove tra i grandi Paesi siamo secondi solo alla Francia riuscendo a vedere le donne nel 36 per cento delle poltrone.
Lotto marzo. L’agitazione permanente irrompe nelle piazze italiane
Articolo di Alessandra Pigliaru (Manifesto 8.3.19) “8 marzo. Lo sciopero globale femminista in più di 40 città. Manifestazioni, presidi e assemblee”
“”Saranno più di quaranta le città che oggi in Italia aderiranno allo sciopero globale femminista organizzato da Non Una Di Meno, collegandosi per il terzo anno consecutivo al movimento di Ni Una Menos che vedrà per le strade e le piazze del mondo la marea infinitamente colorata a cui ci hanno abituato attiviste di ogni latitudine. Le ragioni per cui questo otto marzo sarà ancora una volta giornata internazionale di lotta, non solo oggi, non mancano. Sono persistenti i segnali che indicano, anche in Italia, una difficile convivenza tra l’ottima salute politica di cui gode il femminismo e i tentativi costanti di danneggiare libertà e diritti conquistati. Nel documento di invito alle k, alle assemblee e ai presidi che da Brescia a Cagliari, passando per Bologna, Catania, Vicenza e altre ancora, si spargeranno sull’intero territorio nazionale, Non Una Di Meno elenca tra i primi motivi per cui è importante oggi incrociare le braccia il Ddl Pillon, ennesima dimostrazione che il patriarcato – ormai zombi di se stesso – tenta ancora di costruire sistemi coercitivi per le donne e, in questo caso specifico, bambine e bambini.