Iniziativa Laica I laici tendono a difendersi, e' ora di attaccare !

21set/19Off

L’ambiente ha un costo ma non vogliamo pagarlo

Articolo di Lucio Caracciolo (Repubblica 19.9.19 sul saggio di Massimo Nicolazzi sulle energie rinnovabili.

“”Un libro è classico a tre condizioni: ti racconta in modo nuovo cose vecchie (quelle nuove sono riserva di Dio); te le racconta in modo che tu possa capirle, magari con un piccolo aiuto degli amici, senza pretendersi superiore (il classico non si proclama dall’ambone, è a tu per tu); e le racconterà a tanti tu che verranno dopo di te (altro che senza tempo: al classico come al vino di tempo necessita). Classico è titolo postumo. Alla memoria. Talvolta goduto dagli autori, spesso monetizzato dai discendenti. Solo per questo ci asteniamo dal definire tale Elogio del petrolio. Energia e disuguaglianza dal mammut all’auto elettrica, di Massimo Nicolazzi (Feltrinelli, 300 pagine, 19 euro). Mentre assicuriamo che, piaccia o meno il suo ragionare, chi lo vorrà leggere non perderà tempo. Il tema è semplice: siamo diventati moderni, sviluppati (più o meno) e democratici (siamo ottimisti) grazie al petrolio. Però il petrolio e le altre energie fossili (specie il carbone) minacciano l’ambiente. Ci ammalano la Terra e noi con essa, eccitando le emissioni di anidride carbonica.

17set/19Off

Spegnete i giorni del fuoco

Intervista a Sebastian Salgado di Anais Ginori (Robinson di Repubblica 14.9.19)

“”Seduto davanti a una scrivania coperta, Sebastião Salgado scarta le immagini a una a una. « Questa no, questa no...». Il colpo d’occhio dura pochi secondi. Ogni tanto si ferma su una foto in bianco e nero per misurarla con la squadra. «Guarda le mani», dice a Françoise, la photo editor complice di tante avventure. « Stiamo facendo una seduta di sciamanismo » , scherza con il suo francese musicale, non ha perso l’inconfondibile accento brasiliano nonostante sia arrivato a Parigi nel lontano 1969. L’agenzia Amazonas Images è affacciata sul canal Saint-Martin, dove gli studenti vengono a prendere il sole settembrino. Salgado ci porta in un’altra stanza dove sono appesi ritratti di indiani dell’Amazzonia, vuole mostrarci alcuni scatti del suo nuovo, monumentale progetto, « ho ancora migliaia di fotografie da visionare » , anni passati a viaggiare nella più grande foresta tropicale del mondo e a cui il fotografo brasiliano di In cammino e Genesis dedicherà presto una mostra.
«Voglio fare qualcosa di innovativo, con delle proiezioni, dei concerti. È un’idea di Lélia», racconta citando l’inseparabile moglie con cui ha condiviso tutto da oltre cinquant’anni, sin da quando era studente di economia.

26ago/19Off

Ma l’Amazzonia e’ di tutti

Articolo di Federico Rampini (Repubblica 23.8.19) “Vasti incendi stanno divampando in un patrimonio dell’umanità. Brucia il più grande generatore d’ossigeno e “assorbente” di CO , la foresta 2 dell’Amazzonia.“

“”La tragedia ci interpella tutti e pone un problema di principio: un simile tesoro, da cui dipende l’abitabilità della terra, può essere affidato alla sola potestà del presidente brasiliano Jaìr Bolsonaro? Dilemma tanto più acuto in quanto questo leader di estrema destra, negazionista sul cambiamento climatico, ha mosso grottesche accuse alle Ong ambientaliste additandole come responsabili degli incendi. Mentre è noto che in Amazzonia i piromani sono spesso agro-business privati che lucrano dalla deforestazione, collusi con il potere politico, capaci di azioni criminali e perfino di omicidi contro gli ambientalisti o i leader delle comunità native. La tragedia amazzone coincide per puro caso con la comica danese di Donald Trump, che ha cancellato la visita a Copenaghen per ripicca, visto che non gli vogliono vendere la Groenlandia. Questa farsa tradisce però la visione privatistica del presidente americano, per il quale la terra è un grande gioco di Monopoli, compravendite e speculazioni. La Groenlandia non è devastata come l’Amazzonia ma si trova in un’altra zona del pianeta delicata e contesa. Subisce con forza l’impatto del cambiamento climatico (scioglimento dei ghiacciai).

8ago/19Off

Abbiamo perso 44 anni. Quanti ne devono passare ancora prima di reagire?

Da HuffPost 8.8.19 post di Greenpeace Italia, Organizzazione internazionale no profit

“”Ci sono cose che capitano all’improvviso. Ti sorprendono e non capisci. Ma, decisamente, il cambiamento climatico non fa parte di questa categoria. È tutto (terribile, minaccioso, ingiusto) tranne che improvviso, inatteso. L’otto di agosto del 1975, il compianto Wallace (Wally) Broecker pubblicava su Science un articolo piuttosto esplicito, a dispetto di un punto interrogativo: “Climatic Change: Are we on the Brink of a Pronounced Global Warming?”. Quel punto interrogativo aveva a che fare con l’ovvia prudenza di uno scienziato che conosce la differenza tra la fisica della nostra atmosfera e la stregoneria: ma (come tanti altri) Broecker sapeva di aver ragione. E il tempo, purtroppo, gliel’ha data tutta.
La vera domanda è quindi perché abbiamo perso quarantaquattro anni (44!) di tempo?

30lug/19Off

Sfruttamento senza freni, la natura sempre piu’ a rischio

Articolo di Luca Martinelli (manifesto 30.7.19)  “Ambiente. In meno di 7 mesi consumato il budget di risorse naturali a disposizione per tutto il 2019. La denuncia del Global Footprint Network. E dallo spazio l’allarme di Parmitano”

“”È arrivato anche quest’anno, con tre giorni in anticipo rispetto al 2018, l’Earth Overshoot Day. Significa che l’umanità ha consumato in meno di 7 mesi il budget di risorse naturali che il nostro pianeta ci ha messo a disposizione per l’intero 2019. Per la prima volta, la data cade nel mese di luglio, il 29. Significa, in pratica, che secondo i calcoli del Global Footprint Network – un’organizzazione internazionale sulla sostenibilità, che sta lavorando per reagire agli effetti del cambiamento climatico – l’umanità sta usando attualmente la natura 1,75 volte più velocemente di quanto gli ecosistemi del nostro Pianeta siamo in grado di rigenerare.
IL SOVRASFRUTTAMENTO, però, è possibile solo a una condizione: non teniamo conto del fatto che stiamo esaurendo il nostro capitale naturale, fatto che compromette la sicurezza delle risorse future dell’umanità:

29lug/19Off

Overshoot Day, il 29 luglio

Da Repubblica.it 27.7.19 “Overshoot Day, il 29 luglio la Terra avrà esaurito le sue risorse annuali. Una data che arriva sempre prima: 30 anni fa era in ottobre, 20 anni fa a fine settembre. Di regola dovrebbe cadere il 31 di dicembre di ogni anno per dare al pianeta il tempo di rigenerare le sue risorse. la Terra avrà esaurito le sue risorse annuali”

“”Di male in peggio. Anche quest'anno il nostro Pianeta ha già esaurito le risorse che dovrebbero invece bastargli per l'intero anno. Il giorno in questione è chiamato Overshoot Day, e di regola dovrebbe cadere il 31 di dicembre di ogni anno per dare alla Terra il tempo di rigenerare le sue risorse. Invece, quest'anno la data fatidica arriverà lunedì 29 luglio, battendo il record già negativo del 2018 quando la data coincise con il 1 agosto, e non era mai stato così presto. Per gli scienziati l'Overshoot Day rappresenta il giorno dell'anno in cui la nostra domanda di acqua, cibo, fibre, legno e assorbimento di anidride carbonica supera l'ammontare di risorse biologiche che gli ecosistemi della terra sono in grado di rinnovare in un anno, la cosiddetta 'biocapacità globale'. Una data che arriva sempre prima: 30 anni fa cadeva in ottobre, 20 anni fa verso la fine di settembre. E adesso non arriviamo ad agosto.

13lug/19Off

Lettera aperta degli scienziati sul clima

Articolo di Roberto Buizza (sbilanciamoci.it 12.7.19) “Oltre 270 climatologi, fisici, ricercatori hanno inviato una lettera alle più alte istituzioni italiane per chiedere che anche l’Italia segua l’esempio di molti paesi europei, e decida di agire sui processi produttivi e di trasporto, trasformando l’economia in modo da raggiungere il traguardo di zero emissioni nette di gas serra entro il 2050.”

Al Presidente della Repubblica Al Presidente del Senato Al Presidente della Camera dei Deputati Al Presidente del Consiglio dei Ministri (7 luglio 2019)

IL RISCALDAMENTO GLOBALE È DI ORIGINE ANTROPICA

“”È urgente e fondamentale affrontare e risolvere il problema dei cambiamenti climatici. Chiediamo che l’Italia segua l’esempio di molti paesi Europei, e decida di agire sui processi produttivi ed il trasporto, trasformando l’economia in modo da raggiungere il traguardo di‘zero emissioni nette di gas serra’ entro il 2050. Tale risultato deve essere raggiunto per i seguenti motivi:
a) Dati osservati provenienti da una pluralità di fonti dicono che il sistema Terra è oggi sottoposto a variazioni climatiche molto marcate che stanno avvenendo su scale di tempo estremamente brevi;
b) Le osservazioni indicano chiaramente che le concentrazioni di gas serra in atmosfera,quali l’anidride carbonica e il metano, sono in continua crescita, soprattutto a partire dagli anni successivi alla seconda guerra mondiale, in seguito ad un utilizzo sempre più massiccio di combustibili fossili e al crescente diffondersi di alcune pratiche agricole, quali gli allevamenti intensivi;

26giu/19Off

Diritti umani estinti nel mondo per effetto dell’«apartheid climatico»

Articolo di Marco Boccitto (manifesto 26.6.19) “Nazioni Unite. La dura denuncia del relatore speciale sulla povertà estrema Philip Alston: solo i ricchi potranno permettersi di fuggire da fame e conflitti”

“”A metà tra un discorso di Thomas Sankara e un aggiornamento degli Olocausti tardovittoriani di Mike Davis, sull’innesco politico prima ancora che climatico di fenomeni devastanti come El Niño, lo special rapporteur dell’Onu per la Povertà estrema, Philip Alston, ha illustrato con la giusta dose di apocalittico realismo i termini della faccenda. Ripetendo, con toni forti e autorevoli, quanto è e sarà sotto gli occhi di tutti, che saranno i più poveri a subire i danni causati dai più ricchi, che i mutamenti climatici in atto travolgeranno chi vi ha meno contribuito. E che oltre alla scarsità di cibo, acqua e luoghi sicuri in cui vivere, con conseguenti conflitti, migrazioni di massa e vie di fuga che solo i ricchi potranno permettersi, a rischiare seriamente l’estinzione di fronte «agli sconvolgimenti che sono in arrivo» sono gli stessi diritti umani.

16giu/19Off

La sinistra ecosocialista e femminista di cui abbiamo bisogno

Articolo di Fulvia Bandoli (manifesto 16.6.19)

““Sui rapporti tra Ambientalismo e Sinistra andrei a quando quel rapporto c’era, pur tra molte contraddizioni. E infatti il partito Verde in Italia non è mai decollato per due ragioni. La prima è l’eccessiva chiusura e autosufficienza dopo l’esperienza positiva delle Liste Verdi locali. Ma soprattutto a causa della scelta della Sinistra (Pci, Pds, Ds) di confrontarsi con la questione ambientale. L’ecologia non è mai stata territorio solo dei Verdi o delle associazioni ambientaliste. Dalla fine degli anni ‘70 al 2004 tanti ecologisti come Laura Conti, Giorgio Nebbia, Antonio Cederna, Carla Ravaioli, Massimo Serafini, Enzo Tiezzi e molti altri dopo di loro, vengono eletti in Parlamento dal Pci/Pds o chiamati nelle giunte locali.

7mag/19Off

Biodiversita’. Pianeta a rischio, una specie su otto potrebbe estinguersi

Articolo di Luca Martinelli (manifesto 7.5.19) “Onu. La denuncia del «Rapporto globale sulla biodiversità e i servizi ecosistemici» presentato a Parigi alla riunione planetaria dell’Ipbes.”

“”La biodiversità sulla Terra non è mai stata così a rischio. Un milione tra piante e animali potrebbero estinguersi da qui a pochi decenni: significa una specie ogni 8, tra quelle conosciute. La denuncia è contenuta nel Rapporto globale sulla biodiversità e i servizi ecosistemici, presentato a Parigi a margine della 7° riunione plenaria dell’Ipbes (Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services), un comitato scientifico indipendente parte della Convenzione sulla diversità biologica delle Nazioni Unite. L’assemblea si è chiusa il 4 maggio e il comunicato dell’Ipbes presenta toni allarmistici: è unprecedented, «inedito» il declino della natura, mentre il tasso delle estinzioni sta pericolosamente accelerando («accelerating»), e ormai è decine o centinaia di volte superiore a quello medio registrato negli ultimi 10 milioni di anni.