Iniziativa Laica I laici tendono a difendersi, e' ora di attaccare !

20feb/20Off

“A scuola di libero pensiero”: la nuova serie di incontri nelle scuole superiori di Reggio Emilia

 

IMG_1652Il biologo e giornalista scientifico Michele Bellone e il professore ordinario di Filosofia politica presso l'Università degli studi di Firenze Dimitri D'Andrea hanno dato il via questa mattina all'ottava edizione di “A scuola di libero pensiero”, la serie di lezioni sulla scienza e sul pensiero critico promosse dall'associazione Iniziativa laica negli istituti superiori per contribuire a diffondere a scuola e nei ragazzi gli anticorpi del pensiero e fornire spunti e stimoli di riflessione.

23ago/19Off

I ragazzi che fecero la Costituzione

Articolo di Alberto Asor Rosa (Repubblica 22.8.19) “L’ordinamento repubblicano affonda le radici nei principi dei tanti giovani che scelsero la Resistenza e la libertà. Una storia che non si può dimenticare”

“”Quando ho letto le prime trenta-quaranta pagine di questo libro di Giuseppe Filippetta, — L’estate che imparammo a sparare (Feltrinelli, pagg. 302, euro 22) — mi sono detto che sarei andato avanti fino alla fine come un treno. Si tratta, come risulta evidente anche dal titolo, della ricostruzione precisa e circostanziata, ampia ma anche facilmente interpretabile nei suoi significati più profondi, della lotta partigiana in Italia, dalle sue drammatiche e insieme esaltanti origini nel settembre 1943 alla sua conclusione, altrettanto esaltante, fra la primavera del 1945 e il lungo svolgimento del 1946.

3ago/19Off

Dove sta il bene dei bimbi. Lettera aperta degli operatori

Lettera aperta di Mauro Mariotti, neuropsichiatra infantile e Paolo Siani, pediatra e parlamentare. Lettera firmata da numerosi operatori del settore, pubblicata da Repubblica 3.8.19

“”Caro direttore,
Che cosa è successo a Bibbiano e soprattutto che cosa succede in ogni casa famiglia o famiglia affidataria o residenza che sia? In un sistema complesso come quello dell'adozione e dell'affido è naturale che ci siano eccellenze ed errori. La eccellenza si trova in quei luoghi in cui l'operatore ha diritto ad una costante supervisione e la famiglia è ascoltata costantemente. La mostruosità si trova dove gli operatori agiscono per proprio interesse personale, dove i bambini vengono tolti a genitori che crescono i figli senza essere fonte di pericolo reale per loro.
Dal 2000 il figlicidio ha coinvolto 447 vittime (fonte Eures).
Ma i dati dell'infanzia sono più rilevanti. Il 3% dei minori di 18 anni ha un handicap grave. Il 7% dei bambini ha problemi psichiatrici di varia natura. Il 10% dei bambini ha problemi di sviluppo neuropsicologico che si manifestano con disturbi nell'apprendimento e conseguenze nella socializzazione. Almeno un altro 10% ha problemi sociali.

1ago/19Off

La storia insegna. L’ eterno ritorno dei cattivi maestri

Riportiamo un articolo scritto per Repubblica dallo storico Adriano Prosperi nel lontano 1.10.2008. Articolo successivamente riportato - assieme agli altri pubblicati dallo stesso autore e quotidiano nel periodo maggio ‘98 / settembre 2009 - nel volume Einaudi “Cause perse - un diario civile”, edito nel 2010, ma da leggere ancora oggi proficuamente. (Pubblicheremo qualche altro vecchio articolo di Prosperi, perchè la storia insegna)

“”All' appuntamento col settimo decennale delle leggi razziali - ma sarebbe meglio chiamarle col loro vero nome, leggi razziste - l' Italia, il suo governo, la sua scuola, ma anche larga parte della sua popolazione si presentano più distratti del solito, il che non è poco. Sono gli eredi politici del regime fascista, oggi al governo in Italia, che ne parlano. Lo fanno ricorrendo a un linguaggio di sapore religioso: si chiedono, col sindaco di Roma Alemanno, se quelle leggi furono il male assoluto. Il veleno dell' argomento è scoperto, ingenuo. «Assoluto» è una parola che appartiene al linguaggio apocalittico dell' ideologia nazista. Così quelle leggi vanno sul conto del razzismo nazista e il regime fascista è assolto da ogni colpa. La tendenza italica all'autoassoluzione è antica e ben nota. Ma è necessario fare i conti con le leggi razziste che operarono nell' Italia di Mussolini dal 1938 al 1945. In questo settantesimo anniversario spinge a ricordarle non la minaccia di un ritorno dell' antisemitismo e nemmeno quel razzismo volgare che oggi in Italia è prodotto e alimentato dalla paura dello straniero, dell' immigrato: si tratta piuttosto di capire che cosa significarono allora quelle leggi nel mondo della scuola e nella cultura religiosa italiana. La ragione è semplice: le memorie di quegli anni parlano di una assenza di reazioni proprio nei luoghi che dovevano esserne più direttamente colpiti e più capaci di reazione - quelli della scuola e quelli della Chiesa.

13lug/19Off

Scala Allport: quanto pericolosi sono i discorsi d’odio

Articolo di Annamaria Testa (dal suo sito nuovoeutile.it 8.7.19) “La scala Allport serve per valutare il grado di pregiudizio e discriminazione esistente all’interno di un gruppo sociale o di una comunità. La concepisce nel 1954 lo psicologo cognitivista americano Gordon Allport, autore del seminale Nature of prejudice. Allport è un vero pioniere (per dire: tra i suoi allievi c’è anche Stanley Milgram. Quello del famosissimo e raggelante Esperimento di Milgram sull’obbedienza all’autorità).”

“”I 5 LIVELLI DELLA SCALA ALLPORT. Ve li racconto in sintesi perché conoscerli e saperli identificare, in questi tempi ruvidi e ostili, può tornare utile assai.
Mi toccherà usare un sacco di virgolette, perché la percezione della “diversità” e dell’”inferiorità” (e la discriminazione che ne consegue) sono, oltre che odiose, fluttuanti, arbitrarie e soggettive. E infatti vi prego di ricordare che ciascuno di noi è, potenzialmente, il “diverso” e l’”inferiore” (o, per dirla con De Crescenzo, il meridionale) di qualcun altro.
RAPPRESENTAZIONI NEGATIVE E DISCORSI D’ODIO. Dunque, eccoci al primo livello della Scala Allport. Il quale riguarda le rappresentazioni negative (antilocution) che un qualsiasi gruppo (ingroup) dà di coloro che sono giudicati “diversi” (outgroup).
A questo livello stiamo parlando di uso di stereotipi, maldicenza, ridicolizzazione, discredito, discorsi d’odio.

29giu/19Off

Dai Big data alla predittivita’. Il capitalismo della sorveglianza in nome del profitto

Articolo di Benedetto Vecchi (manifesto 29.6.19) “Telecamere, microprocessori e sensori proliferano e servono per raccogliere dati personali di tanti tipi. Tracciata ogni azione quotidiana, dalle passeggiate ai tempi di sosta di fronte le vetrine fino agli acquisti fatti in un negozio o il cibo consumato per strada

“”A proposito del libro di Soshana Zuboff sul capitalismo della sorveglianza. L’economista e docente ad Harvard, cura un volume accademico eppure non solo per addetti ai lavori. Un testo ponderoso, al tempo stesso una controstoria dello sviluppo recente del capitalismo a partire dal ruolo sempre più rilevante che hanno le piattaforme digitali nel regime di accumulazione e una analisi critica della svolta impressa da imprese globali come Google, Apple, Amazon, Facebook e Microsoft nell’affermarsi dei Big Data come settore strategico e centrale nella produzione della ricchezza. Un libro che ha avuto, come scrive l’autrice, l’economista e docente ad Harvard Soshana Zuboff, una gestazione più che decennale e che ha tutte le caratteristiche del libro accademico anglosassone. Grandi quantità di dati, una particolare attenzione alle fonti usate, che non disdegnano interviste a manager e una analisi puntigliosa dei testi ufficiali delle imprese considerate il simbolo di The Age of Surveillance Capitalism, come recita il titolo del volume (Profile Books, pp. 683, 25 sterline).

8giu/19Off

Bellocchio “Il film piu’ bello e’ la nostra Storia

Intervista a Bellocchio di Arianna Finos (Repubblica 8.6.19) “Le sfide mi danno energia. Anche se i critici possono trovare elementi ricorrenti in ogni lavoro ho cercato di cambiare”

“”Bellocchio batte Godzilla. Il traditore supera i tre milioni d’incassi, scavalca il kolossal sul mostro atomico giapponese e diventa il quinto miglior risultato italiano di quest’ anno. Il regista piacentino continua infaticabile ad accompagnare per l’Italia il suo film su Tommaso Buscetta, candidato a 11 Nastri d’argento, che a Palermo e in molti luoghi della Sicilia continua a registrare il tutto esaurito.
Oggi il cineasta sarà a Bologna, a Repubblica delle idee, sul palco con Liana Milella, ospite dell’appuntamento “La mafia in tasca”, alle 19.30 alla Cappella Farnese.
S’aspettava un pubblico così vasto per “Il traditore”?

12mag/19Off

La Ue e il fattore «identita’»

Articolo di Valerio Castronovo (Sole 12.5.19) “Thierry Vissol. Di fronte all’affermazione di populisti e sovranisti, le istituzioni comunitarie devono essere capaci di costruire un modello fondato sulla solidarietà sociale e sullo sviluppo competitivo a livello globale. Il libro: “Europa matrigna. Sovranità, identità, economie” Thierry Vissol, Donzelli pagg. 231 € 19”

“”Di questi tempi, in cui il discorso pubblico sulla governance e il futuro dell’Unione europea ha finito, nel nostro Paese, per essere dominato dalle irruenti sortite polemiche di sovranisti e populisti, risulta istruttiva un’analisi ponderata come quella condotta da Thierry Vissol. Oltre a contare sulla sua lunga esperienza di ex funzionario della Commissione europea, egli è uno storico ed economista, abituato quindi a valutare determinati eventi e fenomeni in base a metri di giudizio aderenti alla complessità del reale e non circoscritti al breve periodo.

21apr/19Off

Memoria 25 aprile. Ora e sempre resistenza.

Articolo di Maurizio Maggiani (Repubblica 21.4.19)

”“Perché tutti cantano Bella ciao. L’ho imparata quando mio padre mi ha portato alla sfilata della Liberazione nel 1964. Era una canzone così diversa. Non triste, melanconica e quasi romantica. La intonano ovunque nel mondo. Ma io mi sono commosso una sola volta: quando accompagnava il finale di una serie tv. Mio padre non la sapeva, non me l’ha mai cantata.u Mio padre conosceva tutte le canzoni del mondo e me le ha cantate tutte, Bella ciao mai. Mio padre era un canterino, lo sono diventato anch’io, come se ci fossi andato a scuola. Mio padre mi metteva a letto e diceva, dì una parola, una qualunque, io cercavo una parola, anche la più scema che mi veniva in mente, e lui ci trovava la canzone.

2mar/19Off

Liberta’ e patti in una societa’ laica e democratica

Articolo di Gianfranco Macrì (MicroMega 28.2.19 ripreso da Filosofia in movimento)
“Spiegando perché nel nostro Paese la laicità è ancora incompiuta, il libro di Cinzia Sciuto (Non c'è fede che tenga, Feltrinelli, 2018), porta alla superficie il nodo irrisolto del rapporto tra libertà religiosa della persona e ruolo pubblico delle confessioni religiose.”

“”Il libro si struttura all’interno di un percorso argomentativo che lascia pochi dubbi su cosa conti veramente per l’Autrice, su qual è il messaggio “politico” che lei intende lanciare: per esprimere la sua soggettività la persona umana ha bisogno di uno spazio pubblico improntato ai canoni della laicità e di una narrazione progressiva e libertaria dei diritti. Questo è il ticket attorno al quale Cinzia Sciuto costruisce il suo lavoro. Premetto pure che si tratta di un saggio con una forte “carica giuridica”, pronta ad emergere ad ogni “giro di pagina” per dare conto di una fattualità materiale che irrompe sulla scena pubblica seguendo logiche inedite, di cui l’Autrice dà conto attingendo al patrimonio ermeneutico della filosofia. L’Autrice è una filosofa che scrive di diritti civili, laicità e femminismo (così leggiamo nella seconda di copertina del libro).