Colombo “Avanti contro la corruzione La sfida non e’ finita”
Intervista a Gherardo Colombo di Giampaolo Visetti (Repubblica 21.7.19)
«Adesso sono io il più vecchio di quelli di Mani pulite. Personalmente sento il vuoto di un affetto profondo, inciso dal passaggio pesante e grave del tempo. A livello pubblico il vuoto lasciato è quello di un eccezionale punto di riferimento, intellettuale e culturale, di una visione lucida degli eventi. Spero non si offenda nessuno, ma con questo addio si fa più evidente come nel nostro Paese quel certo modo di intendere l’ esercizio della giurisdizione, proprio di Francesco Saverio Borrelli, si sta progressivamente perdendo».
Gherardo Colombo si toglie gli occhiali, li appoggia sul tavolino e spinge lo sguardo oltre la finestra.
Oggi ha 73 anni e ha conosciuto il magistrato-simbolo della procura di Milano quasi 45 anni fa. Ha lavorato al suo fianco dal 1989 al 2002 e non è rimasto solo un collega: come Gerardo D’ Ambrosio, con il tempo, si è trasformato in un amico e in qualche misura in un erede morale.
Buzzfeed news: «Ecco la registrazione segreta: da Mosca fondi al Trump italiano»
Articolo di Yurii Colombo (manifesto 11.7.19) “Zitti e Mosca. Scoop del portale Usa Buzzfeed news: incontro al Metropol tra l’«emissario» Savoini e i russi. Ma sui «fondi alla Lega» niente prova audio. Rischio fake news a orologeria”
“”A risvegliare la pigra polemica della politica italiana di metà luglio ci ha pensato ieri il giornalista italiano Alberto Nardelli sul portale americano Buzzfeednews.com. «Rivelazione: l’esplosiva registrazione segreta che dimostra come la Russia abbia cercato di far ottenere milioni di dollari per il “Trump europeo”, alias Matteo Salvini», ha titolato il sito, subito ripreso con enfasi dai principali giornali e agenzie di stampa italiane. Se di scoop si tratta, di certo non è nuovo. Lo scorso febbraio L’Espresso pubblicò un ampio reportage in cui si sosteneva fosse in corso un tentativo da parte del governo russo di far giungere 3 milioni di euro alla Lega per la sua campagna elettorale delle europee attraverso una compravendita di diesel tra una società russa e una italiana. Se ne sarebbe parlato tra alcuni grand commis russi e Gianluca Savoini il giorno dopo la visita-lampo di Matteo Salvini a Mosca il 17 ottobre per incontrare i 700 imprenditori di «Confindustria Russia» che lo attendevano per applaudirlo e a cui promise la «fine delle sanzioni e una nuova politica nei confronti della Russia».
Un male corrode la democrazia lo chiamano “lupaggine”
Articolo di Liana Milella "Repubblica 18.11.17 "Gherardo Colombo e Gustavo Zagrebelsky definiscono in questo modo la corruzione in “Il legno storto della giustizia”, un libro in forma di dialogo. Il libro "Il legno storto della giustizia di Gherardo Colombo e Gustavo Zagrebelsky, Garzanti, pagg. 173, euro 16).
«Eretici». «Fuori linea ». «Sovversivi ». Da una parte il costituzionalista che preferisce essere chiamato solo “professore” sia che scriva di diritto, sia che fustighi duramente la politica, di destra e di sinistra, nelle sue dannose riforme. Dall’altra l’ex magistrato che ormai da dieci anni, dopo Mani pulite, percorre l’Italia spiegando ai ragazzi cos’è la Costituzione, convinto che da lì si debba partire per ristabilire la legalità. Gustavo Zagrebelsky e Gherardo Colombo insieme, in un botta-risposta disteso lungo un intero libro — Il legno storto della giustizia (Garzanti) — uniti da un comune punto di partenza, proprio quell’articolo della nostra Carta per cui tutti i cittadini «hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge ». Grande voglia di democrazia dunque, ma funestata da un super veleno, radicato, diffuso, una gramigna inestirpabile, la corruzione. Ve ne sono ormai tanti di libri che ne parlano, la descrivono, forniscono cifre, suggeriscono modelli, ipotizzano gli strumenti giusti per combatterla e sbarazzarsene. Ma la corruzione è lì, pronta a essere impietosamente svelata da un’indagine giudiziaria che puntualmente turba il pre e il post elezioni. Zagrebelsky e Colombo non hanno dubbi sulle ragioni della corruzione. Fotografano l’uomo «ingordo», colui che «riesce a impadronirsi del patrimonio di un altro e l’aggiunge al suo, così fa due, ed essendo cresciuto potrà mangiarne altri due, e così fa quattro, e poi otto, e poi sedici e così via». È il meccanismo della «lupaggine». È la voglia di potere. Di essere visibili e visti. Quella che fa dire alla gente che ti incontra «ti ho visto in televisione », come se quell’attimo di visibilità e notorietà potesse rappresentare una svolta, l’uscita dall’anonimato, già di per sé l’affermazione di un potere.
E’ ora di cacciare all’inferno i paradisi fiscali
Articolo di Tommaso Di Tanno (lavoce.info 10.11.17)
Ricchi in paradiso Con stucchevole sorpresa si scopre, praticamente una volta l’anno, che i paradisi fiscali esistono. E che li usano perlopiù i potenti (persone fisiche e imprese) di paesi di “elevato standing” internazionale. Non sarà, per caso, che il rapporto risulta invece organico tanto allo stile di vita che alle modalità organizzative di coloro che vivono proprio in questi paesi? Proviamo, allora, a vedere le cose un po’ più da vicino evitando, innanzitutto, equivoche generalizzazioni.
Le persone fisiche usano i paradisi fiscali per “risparmiare” sulle imposte dovute. Ma questo vale per chi non ha bisogno di nascondere le proprie ricchezze e, anzi, ne fa volentieri sfoggio. Appartengono alla categoria sportivi, attori, cantanti e modaioli di vario genere. Gente benestante, ma col pallino della furbizia: sono ricco e famoso e ci so fare anche con le tasse. Basta pensare, per non andare troppo lontano, a Luciano Pavarotti e Valentino Rossi.
L’abusivismo, quel male italiano che mina le fondamenta dell’economia
Articolo di Alessandro De Nicola (Repubblica 27.8.17) " «C’è un altro aspetto che viene ignorato ed è quello del danno economico causato dagli immobili non in regola»."
""E sempre accade in occasione di un terremoto o di un’altra calamità naturale, l’Italia scopre di avere un assetto idrogeologico deplorevole, che la gran parte dei propri immobili non a norma rispetto alle regole di costruzione antisismiche ed una fetta notevole di case, villette, palazzetti sono abusivi. Ischia, che ha subito danni superiori a quelli che sarebbe stato lecito aspettarsi per una scossa di valore 4 della scala Richter, risulta essere una sorta di paradiso del mattone illegale. Su una popolazione di 65mila abitanti ci sono 27mila domande di condono ed è probabile che vi siano altri abusi edilizi del tutto sommersi. I numeri dell’illegalità immobiliare italiana sono impressionanti e sono stati già ricordati da numerosi quotidiani. Basti qui ricordare il dato generale di 1.200.000 immobili abusivi e la perdurante capacità dei palazzinari di costruirne migliaia ogni anno.
Naturalmente, come su ogni argomento, si contrappongono varie fazioni. Quella “ impresentabile”, chiamiamola così, sotto più o meno mentite spoglie propone un bel condono generalizzato e chi ha dato ha dato, chi ha avuto ha avuto. Ci sono poi gli “ equilibristi” che parlano di abusi di necessità, sanatorie condizionate a ristrutturazioni, un ecomostro abbattuto di qui, una villetta perdonata di là. Non mancano i rigoristi che vorrebbero procedere con le ruspe ad ogni violazione del piano regolatore.
Abusivismo
Articolo di Tomaso Montanari ((Repubblica 14.8.17) "I 4 stelle al tavolo dell'abusivismo"
""«Se un giudice dice che un immobile va abbattuto, si fa. Ma non possiamo voltare le spalle a chi ha una casa abusiva perché la politica non ha fatto il suo dovere». Le parole affidate da Luigi Di Maio ad Annalisa Cuzzocrea per Repubblica spengono una delle 5 stelle del Movimento: quella che rappresenta l’ambiente (le altre simboleggiano acqua, energia, sviluppo e trasporti). A me — come a molti altri che hanno provato ad impegnarsi in tante battaglie locali per la tutela di quello che l’articolo 9 della Costituzione chiama il paesaggio (e che è appunto l’ambiente, e dunque anche il diritto alla salute e all’incolumità fisica) — è spesso capitato, negli ultimi anni, di trovare come avversario un sindaco o un assessore del Pd o di Forza Italia (spesso purtroppo indistinguibili), e invece di trovarmi a fianco i militanti 5 stelle: magari ingenui, o forse sopra le righe, ma sempre in perfetta buona fede. E, soprattutto, dalla parte giusta. E al Movimento appartengono alcuni dei deputati più determinati in una lotta senza quartiere contro l’abusivismo, come la siciliana Claudia Mannino (da poco, tuttavia, uscita dai 5 stelle).
Wall Street, la stagione di scandali multata con 150 miliardi di dollari
Articolo di Alberto Magnani (Sole 8.8.17)
""Il totale di multe pagate dagli istituti finanziari dal 2007 ad oggi sfonda per la prima volta il tetto dei 150 miliardi di dollari. La cifra, ricalcolata dal Financial Times, è stata raggiunta a un decennio esatto da quella che viene considerata la data di inizio della Grande recessione: il 9 agosto 2007, quando la francese Bnp Paribas congelò i riscatti sui fondi esposti a mutui subprime dichiarando una «completa evaporazione della liquidità». Si parla di un raddoppio nell’arco di meno di tre anni, se si considera che solo a fine agosto 2014 i settlements (l’equivalente del patteggiamento) accordati dai gruppi bancari si fermavano a 60 miliardi di dollari. Il bilancio di sanzioni versate al Dipartimento di giustizia americano è stato spinto all’insù nel primo semestre del 2017 da una triade di multe miliardarie in Europa, come quella inflitta solo lo scorso mese alla Royal Bank of Scotland. L’istituto ha dovuto versare equivalente di 5,5 miliardi di dollari, 4,2 miliardi di sterline, come «severo promemoria» per la vendita di obbligazioni tossiche ai propri clienti.
Mafia, affari e cemento: l’Odissea delle spiagge italiane
Tre articoli su ambiente e corruzione (Repubblica 2.8.17) LEGGI DI SEGUITO
Articolo di Elena Kaniadakis (Repubblica 2.8.17) «Lo studio presentato dai Verdi:sotto attacco seimila chilometri di costa sequestrati 110 stabilimenti alle organizzazioni criminali»"
Su ottomila chilometri di spiagge, ben seimila sono cementificati: di questo passo nel 2060 tutta la costa italiana sarà un’unica barriera di cemento e mattoni.
La denuncia arriva da un dossier dei Verdi,2017 Odissea nella spiaggia, sui litorali italiani. Una morsa di cemento spesso nata nell’illegalità: dalla Romagna alla Sicilia, passando per la Capitale, sono oltre 110, secondo il rapporto, gli stabilimenti balneari sequestrati alla mafia negli ultimi cinque anni, ottenuti con attività intimidatorie e infiltrazioni mafiose nei Comuni e nelle Regioni. Troppi, infatti, gli interessi che fanno gola alla criminalità organizzata: dal costo irrisorio della concessione demaniale — incide meno dell’1% sul fatturato dello stabilimento — alla facilità con cui è possibile riciclarne i proventi. Secondo il dossier, il fatturato degli stabilimenti balneari si aggira intorno ai 10 miliardi di euro l’anno — dato peraltro sottostimato rispetto ad altre rilevazioni — un business redditizio reso possibile dall’affitto irrisorio dello Stato.""
"Ville abusive da demolire ecco la battaglia di Licata" di Alessandra Ziniti (Repubblica 2.8.17) "Venti chilometri di costruzione abusive tra le dune sul mare. Un sindaco onesto vuol fifendere la bellezza della sua terra, ma il popolo bue e la politica lo cacciano via"
""In contrada Cavaddruzzu, la 67esima villetta nella lista delle costruzioni abusive da abbattere è venuta giù qualche settimana fa sotto l’aggressione delle ruspe in assoluto silenzio. I proprietari, da tempo residenti in Inghilterra, non si sono neanche presentati.
L’Italia dei condoni
Articolo di Sergio Rizzo (Repubblica 31.7.17) "«Mansarde, villette e seminterrati regione che vai, sanatoria che trovi. La motivazione è sempre la stessa: “Contenere il consumo del suolo”"
""La foglia di fico è sempre la stessa, e quando la mettono si aspettano persino l’applauso: «Contenere il consumo del suolo». C’è scritto questo nella sanatoria delle mansarde, che la Regione Lazio sta prorogando da otto anni a questa parte, e c’è scritto questo pure nella sanatoria delle cantine, fresca di pubblicazione sul bollettino ufficiale della Regione Abruzzo. Avete capito bene: le cantine. Chi non sottoscriverebbe una legge regionale sul «Contenimento del consumo del suolo attraverso il recupero dei vani e locali del patrimonio edilizio esistente»? Leggendo il titolo si potrebbe immaginare un provvedimento per favorire il riuso degli immobili abbandonati, spesso così belli da lasciare senza fiato, dei quali l’Italia è piena. Prima però di aver scorso il testo, scoprendo che delimita invece quel recupero ai «vani e locali seminterrati » da destinare «a uso residenziale, direzionale, commerciale o artigianale ». Ma non religioso: sia chiaro. Perché la sanatoria delle cantine decretata dalla Regione Abruzzo esclude invece espressamente, all’articolo 3, la possibilità di cambiare la destinazione d’uso dei seminterrati «per la trasformazione in luoghi di culto».
Il caso Contrada e’ la vera offesa a Falcone
Articolo di Gian Carlo Caselli (Fatto 11.7.17)
""Proviamo a fissare alcuni punti imprescindibili per ragionare sulla sentenza della Cassazione del caso Contrada.
1) La responsabilità del dott. Contrada per i gravissimi fatti che egli ha commesso è supportata da solide prove riscontrate da molti giudici (Tribunale, due volte la Corte d’Appello e Cassazione). Lo stesso ufficio che ora ha cambiato idea negando validità alla condanna definitiva.
2) La mafia non è solo kalashnikov, tritolo e traffici vari a partire dalla droga. Questo è il lato militare/gansteristico del pianeta mafia. Ma c’è anche quello oscuro e osceno (nel senso letterale e traslato di “fuori scena”). Sono le collusioni segrete con persone delle istituzioni e dell’imprenditoria. Quelle che contribuiscono alla conservazione e al rafforzamento dell’organizzazione. La sua spina dorsale. È proprio quel che ha fatto Contrada sistematicamente. Per esempio favorendo la continuazione della latitanza di alcuni boss, tra cui Salvatore Riina. Per cui sostenere che Contrada non sapeva di violare la legge penale è roba surreale. Che ricorda certe battute di Totò delle quali un illustre critico ha detto “che mettono in dubbio la stessa esistenza della realtà”.
3) L’unico strumento per contrastare le collusioni è il concorso esterno in associazione mafiosa (416 bis). Negare la configurabilità del concorso esterno, nerbo della mafia, equivale in pratica a negare la stessa mafia.