Eutanasia, Conte riceve Cappato. «Condivide l’urgenza di una legge»
Articolo di di Eleonora Martini (manifesto 9.1.19) “Associazione Luca Coscioni. Il presidente del Consiglio promette agli esponenti radicali «a breve» le misure attuative del biotestamento”
“”Sarebbero «in arrivo a breve» le misure attuative della legge sulle disposizioni anticipate di trattamento (Dat) in vigore da poco meno di un anno. Almeno stando a quanto annunciato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte durante l’incontro avuto ieri con l’avvocata Filomena Gallo, segretaria dell’Associazione Luca Coscioni, e con Marco Cappato che ne è tesoriere. «Condivisa l’urgenza su temi come eutanasia e libertà di scienza», assicurano i due attivisti radicali. L’incontro era stato richiesto dall’Associazione Coscioni «al fine di dare seguito all’ordinanza della Corte costituzionale n.207/2018», del 25 ottobre scorso, che ha concesso al Parlamento un anno di tempo per legiferare su eutanasia e aiuto al suicidio, rinviando al 24 settembre 2019 il verdetto di incostituzionalità – di fatto già maturato – sull’articolo 580 c.p. che punisce il supporto al suidicio, ed è stato introdotto nel nostro ordinamento in epoca fascista.
Eutanasia, il senatore M5s Mantero deposita ddl. Associazione Coscioni: “Gia’ 62 adesioni all’intergruppo sul fine vita”
Da Fatto online 31.10.18 “Dopo che la Consulta ha dato un anno di tempo al Parlamento per legiferare sull'argomento, il parlamentare ha proposto un disegno di legge da cui partire a Palazzo Madama. E intanto arrivano le prime adesioni alla formazione trasversale che dovrà affrontare la materia: tra loro ci sono 24 esponenti 5 stelle, 11 del Pd, uno di Forza Italia e nessuno della Lega“
“”Un disegno di legge sull’eutanasia è stato depositato in Senato dal parlamentare M5s Matteo Mantero. E intanto, secondo l’Associazione Coscioni, sono già 62 le adesioni all’intergruppo parlamentare sul fine vita: tra loro ci sono 24 esponenti 5 stelle, 11 del Pd, uno di Forza Italia e nessuno della Lega. Dopo che la Consulta il 24 ottobre scorso ha deciso di dare un anno di tempo al Parlamento per legiferare sul tema, qualcosa si muove sul fronte della politica. A sollecitare la maggioranza era stato lo stesso presidente della Camera Roberto Fico e ora il primo segnale è arrivato dal senatore Mantero, attualmente al centro delle polemiche per la sua opposizione al decreto Sicurezza, e che già nella scorsa legislatura era stato primo firmatario della proposta sul Biotestamento, poi approvata dal Parlamento. Ad annunciarlo è stato lui stesso con un post su Instagram: “Ancora tanti malati sono senza una risposta, costretti a lunghi e faticosi viaggi, quelli che possono permetterselo, per vedere riconosciuto il loro diritto a morire con dignità e senza soffrire. Per questo la scorsa legislatura Silvia Giordano ed io abbiamo presentato una proposta di legge sul tema. Quello che ho appena depositato ricalca in gran parte la proposta della scorsa legislatura e vuole semplicemente essere uno spunto per avviare la discussione, come ci viene richiesto dalla Corte Costituzionale ma soprattutto da tante persone che soffrono.
Aiuto al suicidio, il governo contro Marco Cappato davanti alla Consulta
Articolo di Eleonora Martini (manifesto 4.10.18) "Dj Fabo. Anche l'esecutivo giallo verde difende la costituzionalità della norma introdotta in epoca fascista
""Quando qualche settimana fa l’Associazione Luca Coscioni consegnò nelle mani del presidente della Camera Roberto Fico le 130mila firme di cittadini poste in calce alla legge di iniziativa popolare per la legalizzazione dell’eutanasia, il governo giallo-verde bypassò le divisioni interne sull’argomento liquidando la questione come «non prevista nel contratto». Eppure, deve aver prevalso la linea leghista (quella del ministro della famiglia Fontana, però, più che di Salvini), se l’esecutivo ha deciso di non rimanere neutro sulla questione e di opporsi invece al dubbio di legittimità costituzionale sull’articolo 580 del codice penale presentato dal Tribunale di Milano nel processo a carico di Marco Cappato, accusato di istigazione e aiuto al suicidio di Dj Fabo. Al secolo Fabiano Antoniani, l’uomo cieco e tetraplegico aveva chiesto il supporto del tesoriere dell’associazione Coscioni per farsi accompagnare in una clinica Svizzera, dove poi è effettivamente morto suicida il 27 febbraio 2017. Il processo, che si è aperto l’8 novembre 2017 in seguito all’autodenuncia di Cappato, si è parzialmente concluso il 14 febbraio 2018 con l’assoluzione dell’esponente radicale «per la parte che lo vedeva imputato di istigazione al suicidio», spiegano i legali dell’associazione Coscioni coordinati dalla segretaria, l’avvocata Filomena Gallo. Mentre «per la parte di aiuto al suicidio, la Corte di Assise di Milano ha emesso una ordinanza di remissione alla Consulta per il giudizio di costituzionalità della norma».
Biotestamento, c’e’ l’ok del Consiglio di Stato
Da Stampa online 31.7.18 “Dopo l’apporvazione del parlamento, questo è un passo fondamentale verso l’attuazione della legge”
“”Via libera dal Consiglio di Stato all’attuazione del biotestamento. Palazzo Spada ha depositato oggi le risposte ai quesiti del Ministro della Salute sulle Disposizioni anticipate di trattamento, con particolare riferimentoal alla Banca dati nazionale. «Con il parere reso oggi il Consiglio di Stato - sottolinea un comunicato - contribuisce all’effettiva attuazione del testamento biologico».
Con le Disposizioni anticipate di trattamento - ricorda la nota di Palazzo Spada -ciascun individuo, nel pieno possesso delle proprie facoltà mentali, può decidere «ora per allora» su eventuali trattamenti sanitari che potrebbero riguardarlo e sui quali in futuro non sarà in condizione di prestare il consenso; ciò avviene manifestando la propria volontà mediante la redazione di un atto specificamente previsto.
Leggi inapplicate. La rivoluzione biotestamento azzoppata dalla burocrazia
Articolo di Alessandro Cassinis (Repubblica 19.6.18) "Impiegati ignari, medici diffidenti, regole incerte: dopo 6 mesi la riforma non decolla E a Roma “ il servizio è sospeso”. Ma un assist potrebbe arrivare dai testimoni di Geova"
""Al telefono l’impiegata dell’VIII municipio di Roma ha un tono imbarazzato. «Vuole presentare il testamento biologico?
Spiacente, non possiamo registrarlo, il servizio è sospeso». Solo lì? «No, in tutta Roma». E fino a quando? «Non lo sappiamo».
Sei mesi dopo la storica approvazione in Parlamento, trappole, disservizi e sentimenti ostili frenano la legge che ci consente di esprimere le nostre volontà sulle cure e ci dà la libertà di rifiutare anche i trattamenti salvavita. Dopo il clamore di un dibattito parlamentare che su questo tema ha coinvolto tre legislature, una penombra inquietante è calata sulla legge 219 del 22 dicembre 2017, “Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento”, entrata in vigore il 31 gennaio.
Portogallo, i comunisti votano con i cattolici: no all’eutanasia
Articolo di Goffredo Adinolfi (manifesto 1.6.18) “110 sì, 115 contro. Il parlamento boccia la proposta di depenalizzazione della somministrazione della morte assistita”
“”LISBONA Eutanasia sì o no? Il parlamento portoghese dice no e boccia di stretta misura (110 a favore 115 contro) tutte e quattro le proposte di depenalizzazione della somministrazione della morte assistita nei confronti di chi sia in una condizione di «sofferenza estrema causata da una malattia incurabile».
A favore si sono espressi Bloco de Esquerda (Be), Partido Socialista (Ps), Partido Ecologistas Verdes (Pev) e Pessoas Animais e Natureza (Pan). Diviso il centro-destra Partido Social Democrata (Psd) e contrari il Centro Democrático e Social (Cds/Pp, di matrice cattolica) e, cosa che ha destato notevoli polemiche, il Partido Comunista Português (Pcp).
Il biotestamento alla prova di medici e notai
Articolo di Dario Aquaro e Valentina Melis (Sole 28.5.18) "Mancano linee guida professionali e un Registro unico delle «Dat» - La formazione non è ancora diffusa"
""Oltre quattrocento Comuni hanno già istituito un proprio registro per raccogliere le disposizioni anticipate di trattamento (Dat). È il cosiddetto “testamento biologico”, la dichiarazione con cui il cittadino può indicare i trattamenti sanitari che desidera ricevere o rifiutare nel caso di una futura incapacità di decidere. Da Milano a Catania, le prime nove città per popolazione hanno già raccolto 3.557 Dat. A quattro mesi dall’entrata in vigore della legge 219/2017 sul “biotestamento”, si può certo affermare che le nuove norme abbiano offerto una cornice di “garanzia” ai cittadini, portando un aumento degli atti presentati agli sportelli comunali. Ma il bilancio sull’attuazione della legge evidenzia come ci siano ancora alcuni tasselli mancanti. In primis, l’assenza di un Registro nazionale delle Dat, utile ai medici per risalire in tempi rapidi e con vie certe alla volontà espressa dal cittadino: la legge di Bilancio 2018 ne ha previsto l’istituzione entro giugno e ha stanziato due milioni di euro, ma i tempi potrebbero allungarsi in attesa del nuovo Governo. Non solo.
Eutanasia e biotestamento, appello ai cittadini
Articolo di Carlo Troilo (micromega online 20.4.18)
Sabato mattina in 120 piazze italiane saranno allestiti i “tavoli” organizzati dalla Associazione Luca Coscioni per una doppia raccolta di firme.
La prima servirà a rendere maggiormente nota la legge sul biotestamento, anche con la distribuzione di modelli da seguire per la corretta formulazione delle DAT (Disposizioni Anticipate di Trattamento). La nostra iniziativa – molto impegnativa per una associazione con scarse risorse finanziare – vuole richiamare l’attenzione sulla necessità che tanti cittadini compilino e depositino il loro biotestamento, per due ragioni: per cogliere questa straordinaria possibilità offerta dalla legge approvata definitivamente dal Parlamento il 14 dicembre scorso; per impedire che gli avversari del diritto alla autodeterminazione nelle scelte di fine vita possano affermare che in realtà questa possibilità non interessa agli italiani. Sarebbe davvero grave visto che la legge rappresenta, in materia di diritti civili, una conquista non meno importante del divorzio, dell’aborto o – per restare alla ultima Legislatura – delle unioni civili.
Fine vita. Sentenza Cappato / dj Fabo
Quattro articoli sulla sentenza Cappato / dj Fabo LEGGI DI SEGUITO
Articolo di Vladimiro Polchi (Repubblica 15.2.18) “Che cosa può accadere
“Ora sul fine vita è possibile una rivoluzione” Il giurista Pellegrino “ Ma dipenderà dal coraggio della Corte”
“”«La Consulta ha in mano una grande occasione: la sua decisione potrebbe allargare nel nostro Paese i limiti posti alla libertà di autodeterminazione su quando e come morire». L’avvocato Gianluigi Pellegrino, esperto di diritto amministrativo e costituzionale, ha appena finito di leggere l’ordinanza dei giudici milanesi nel processo a Marco Cappato. Una decisione dalle molteplici implicazioni, che può aprire a una “rivoluzione”: rendere legale il suicidio assistito anche nel nostro Paese. Ma tutto dipenderà dal «coraggio della Corte costituzionale».
Come valuta la decisione della Corte d’assise di Milano?
«È un bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto. L’ordinanza rende espliciti i limiti del ruolo di supplenza che hanno dovuto assumere i giudici di fronte all’incapacità delle istituzioni rappresentative, e della stessa società, a fare scelte chiare in materia».
Sarebbe dunque stato meglio per Marco Cappato un’assoluzione perché il fatto non costituisce reato?
«I giudici hanno escluso che ci sia stata induzione al suicidio.
Potevano lavarsene le mani escludendo anche una condotta direttamente agevolatrice, visto che Cappato si è limitato all’accompagnamento in Svizzera e lì Dj Fabo poteva ancora liberamente decidere della sua vita».
E invece la palla è passata alla Corte costituzionale.
Biotestamento. Il vizio di un Paese impreparato a tutto
Articolo di Chiara Saraceno ed esempi di alcune verifiche fatte in varie città (Repubblica 1.2.18) LEGGI DI SEGUITO
""A due mesi dall’approvazione della legge sul fine vita, ci troviamo ancora in una situazione di incertezza, confusione, discrezionalità. A seconda del Comune in cui si vive o della Asl cui ci si rivolge, dell’ospedale in cui si è ricoverati, si può o meno consegnare le proprie volontà in materia. Come avviene troppo spesso, specie nel campo dei diritti civili, le istituzioni che dovrebbero garantire l’applicazione della legge e i diritti dei cittadini si sono fatte cogliere impreparate, per superficialità, disorganizzazione, quando non vero e proprio ostruzionismo.
Un periodo di rodaggio è sempre da mettere in conto nell’applicazione di nuove norme. Ma non è accettabile che non si sia approntato nulla e che manchi persino la conoscenza dell’esistenza della nuova normativa. Ministero della Salute, Regioni, Comuni, dal giorno dopo l’approvazione della legge avrebbero dovuto preoccuparsi di come fare in modo che i cittadini desiderosi di consegnare le proprie volontà trovassero accoglienza e impiegati preparati. Di più, avrebbero il compito, il dovere di informare i cittadini di questa possibilità, invece di ostacolarli. L’ignoranza della legge non è ammessa quando si tratta di comuni cittadini, tanto meno dovrebbe esserlo quando si tratta di istituzioni pubbliche.