“Eterologa: a 5 anni dal via libera a fine mese rischia lo stop”
Articolo di Caterina Pasolini (Repubblica 8.4.19) ""Manca ancora un registro donatori e non tutte le strutture che la praticano hanno ottenuto il via libera. Si rischia il blocco delle importazioni di gameti a fine mese" denuncia Filomena Gallo della Associazione Coscioni.
“”Sono 5 anni che l'eterologa è legale in Italia. Ma da fine aprile rischia di non potersi più fare, in molti centri. A dare l'allarme nel giorno dell'anniversario è Filomena Gallo, segretario dell'Associazione Coscioni e avvocata che con ricorsi ha portato a sentenze che negli anni hanno cambiato volto alla legge 40 e autorizzato la pratica della fecondazione eterologa anche nel nostro paese, all'uso di ovociti e gameti maschili esterni alla coppia. Un mese fa a segnalare il problema era stata la Fondazione Pma. "Il ministero della Salute richiede entro il 29 aprile ai centri i certificati di conformità. Molte strutture però non li hanno perché le Regioni gli enti di vigilanza non hanno fatto le ispezioni necessarie per rilasciarli", disse Gianni Baldini, direttore della fondazione che raccoglie 65 centri pubblici e privati dove si fa la procreazione medicalmente assistita. Gli ultimi dati ufficiali parlano di oltre 1500 bambini nati in un anno Italia grazie alla fecondazione con gameti esterni alla coppia, con crescita esponenziale del120% ogni 12 mesi. Una scelta, fatta da aspiranti genitori in cui uno dei due è sterile, già difficile per la mancanza di gameti femminili, e che rischia di diventare a fine mese veramente problematica. Con centinaia persone costrette come in passato ad andare all'estero, pagando.
Pronto per la fecondazione. E’ il primo ovocita umano cresciuto in laboratorio
Articolo di Elvira Naselli (Repubblica online 9.2.18) “Per la prima volta una cellula riproduttiva è stata prelevata da tessuto ovarico e fatta sviluppare in provetta fino ad arrivare allo stadio in cui può essere fertilizzata. Risultato straordinario, ma solo un primo passo”
“”C’è riuscita. E non poteva che essere lei, Evelyn Telfer, che da trent’anni studia la complessa macchina della riproduzione umana. Con un risultato straordinario, anche se iniziale. Il primo passo per poter dare una possibilità di gravidanza sicura anche alle donne che si ammalano – e poi guariscono – da un tumore. Telfer e il suo gruppo sono riusciti a isolare degli ovociti dal tessuto ovarico fresco, e a farli poi crescere in laboratorio in diversi substrati fino ad arrivare al grado di maturazione giusto per poter essere fecondati. E lì si sono fermati, pubblicando i risultati del loro studio su Molecular Human Reproduction. Con tante domande. Legate anche alla scarsa numerosità del campione. E l'ipotesi che quegli ovociti maturati in laboratorio possano essere fecondati.
Prima della chemioterapia - Ma facciamo un passo indietro. La scoperta della Telfer è un tassello in più nel delicato compito di preservare la fertilità per tutte quelle donne che si ammalano di tumore e devono affrontare la chemioterapia, che danneggia le ovaie.
Fecondazione assistita: la gioia ha vinto sui divieti. Ma ancora manca un pezzo di strada
Articolo di Fra. Si. (Espresso 30.3.17) "L'associazione Luca Coscioni festeggia la nascita di due bimbi che non sarebbero esistiti se la Corte Costituzionale non avesse smontato un po' per volta le restrizioni della legge 40. Ma il cammino per i diritti però non è finito. Come mostra il dibattito sulla ricerca"
""Una legge, ventitré sentenze. Con il parlamento superato da cittadini e tribunali, che pezzo dopo pezzo, arrivando a quattro interventi definitivi dalla Corte costituzionale, hanno smontato divieti e veti solo politici di una legge conservatrice. È la storia recente della legge 40, la legge che regolamenta la fecondazione assistita in Italia. I suoi schemi morali sono stati infatti infranti man mano a favore delle coppie, che hanno riacquisito la possibilità di ottenere anche negli ospedali pubblici la fecondazione artificiale eterologa e la diagnosi preimpianto.
“Ma la natura e’ matrigna, meglio la medicina”
Intervista a Carlo Flamigni (esperto di bioetica) di E. N. (Repubblica 7.10.169
""È la scienza a fare in modo che coppie che un tempo sarebbero rimaste senza figli possano oggi formare la loro famiglia. Nonostante la natura, che certamente non li avrebbe favoriti nel percorso evolutivo. «La natura è ingrata e malvagia – attacca Carlo Flamigni, padre dei figli in provetta e membro del Comitato nazionale di Bioetica – e se dovessimo darle retta non dovremmo neppure prendere gli antibiotici».
C’è un diritto del nascituro, per esempio a non nascere sterile?
«Cambia a seconda del momento storico. E da chi stabilisce le regole della scienza. Non c’è neanche il diritto dei figli a conoscere le proprie origini. Ha mai chiesto ai suoi genitori se davvero la volevano o se si era soltanto rotto il preservativo? E perché non lo ha fatto? Perché oggi la genitorialità è multipla, importa che i genitori si occupino dei figli, che siano responsabili della loro vita. Chi se ne frega di chi è lo spermatozoo».
La procreazione assistita ha cambiato anche il concetto di genitorialità?
«Ma no, non è la procreazione assistita a cambiare le regole. È che le regole morali di oggi non sono uguali a quelle di ieri. E in futuro saranno ancora diverse. Non c’è una morale scritta. Ma è dettata dal senso comune. Che si modifica, come la scienza. Oggi sta arrivando l’utero artificiale, si congelano gli ovociti da giovani quando i difetti genetici non sono ancora espressi per poter fare i figli più tardi. Sono questioni che vanno al di là della morale scritta in alto da chissà chi».""
Libero ovulo in libero Stato
Articolo di Roberto Saviano (Espresso online 22.8.16) "La fecondazione eterologa in Italia è un diritto solo sulla carta. Bisogna renderlo reale con campagne di sensibilizzazione e rimborsi"
""Minimizzare un problema non è la maniera migliore per trovare soluzioni. Ignorarlo nemmeno. Ma leggere di accoltellamenti sui treni che non si ritiene siano attentati, mi fa pensare alla stagione dei pedoni investiti in strada e degli abusi sui minori: episodi che sembrano salire di incidenza solo perché nell’arco di un paio di mesi diventano le uniche notizie su cui si concentrano articoli, commenti, editoriali illustri, trasmissioni televisive. La conseguenza naturale di un’informazione orchestrata in questo modo è che ormai ci portiamo appiccicata addosso, anche mentre dormiamo, la paura che ciò che leggiamo si possa materializzare nelle nostre vite, come un fantasma che prenda, infine, sostanza. Questa vita sospesa tra quotidiana routine e paura impedisce in maniera quasi automatica di contemplare una sfera pubblica - nel privato siamo tutti migliori, con i nostri difetti e i nostri slanci di generosità - che si apra con costanza al dibattito costruttivo su ciò che nella vita sociale sia perfettibile o radicalmente riformabile.
La pancia delle promesse
Intervista a Luisa Muraro di Clelia Mori (manifesto 12.7.206 "La filosofa femminista Luisa, in occasione della presentazione del suo libro «L’anima del corpo. Contro l’utero in affitto», a Reggio Emilia. «Non avverso per principio la pratica della surrogata, dipende sempre dai casi, ma chi partorisce un bambino non può essere costretta a rinnegare né deve sparire dall’orizzonte. Dovrebbe continuare a avere il diritto di conservare il titolo di madre»"
""L’anima del corpo. Contro l’utero in affitto (pp. 82, euro, 8, 50, edizioni La Scuola) è il titolo dell’ultima opera di Luisa Muraro, filosofa femminista, in cui viene affrontato il tema spinoso della «maternità surrogata», analizzato criticamente alla luce di un neoliberismo culturale che predica la totale disponibilità del corpo della donna. Il libro, presentato nei giorni scorsi in un incontro pubblico alla Cgil di Reggio Emilia, organizzato dalla Camera del lavoro e dal gruppo di lettura «6Donna Reggio Emilia», ha fornito l’occasione per una riflessione approfondita sul tema dell’utero in affitto, considerato come la forma più attuale di sfruttamento del corpo femminile. Un testo, quello di Luisa Muraro, che diventa anche uno strumento utile per comprendere il dibattito che sta investendo la politica, il diritto, l’etica e la famiglia.
Nel suo libro, lei propone argomentazioni a favore e contro l’utero in affitto: qual è la criticità maggiore che la gestazione per conto di altri porta con sé?
Eterologa a ostacoli e le coppie vanno ancora all’estero
Articolo di Michele Bocci Caterina Pasolini (Repubblica 20.4.16) "A due anni dal via libera della Consulta attese infinite. Solo tre Regioni permettono di farla nel pubblico. Toscana, Emilia e Friuli le più virtuose: in tutto sono stati fatti poco più di 400 trattamenti. Uno dei problemi è il numero delle donatrici e così in Italia gli ovociti si acquistano da fuori"
""Pochi centri pubblici con lunghissime liste di attesa, zero donatrici, Regioni che stentano a organizzarsi. Il risultato è che le coppie italiane fanno l’eterologa prevalentemente a pagamento e molto spesso all’estero. Ancora. A due anni dalla sentenza della Corte Costituzionale che il 9 aprile del 2014 ha cancellato il divieto di questo trattamento di procreazione, a guadagnarci sono i privati. Le coppie pagano, talvolta centri italiani e spesso cliniche straniere. I viaggi in Spagna e Grecia si fanno ancora.
Solo tre Regioni hanno organizzato centri per l’eterologa all’interno di strutture pubbliche: la Toscana, l’Emilia e il Friuli Venezia Giulia, che è stato l’ultimo a partire. In tutto sono stati fatti poco più di 400 cicli e ci sono migliaia di persone che aspettano una risposta da queste strutture, dove si pagano circa 500 euro di ticket. E le attese sono molto lunghe.
Legalizzare la surrogata. Perche’ si’
Dal blog Animabella di Cinzia Sciuto, redattrice MicroMega ( 4.4.16)
""Prima di intervenire nel dibattito sulla surrogata – dibattito che peraltro in Italia è nato male, essendo stato, del tutto erroneamente, associato alla discussione sul ddl Cirinnà sulle unioni civili – è necessario fare una premessa di tipo metodologico. Dobbiamo infatti scegliere a quale di queste due domande vogliamo tentare di rispondere: “la surrogata è giusta o sbagliata?” oppure: “legalizzare la surrogata è giusto o sbagliato?”. Sono due domande che pongono questioni molto diverse, e che riguardano due ambiti distinti, anche se non completamente indipendenti fra di loro: la morale, ossia quell’ordine di convinzioni, valori e princìpi che ciascuno di noi si dà e a cui ispiriamo i nostri comportamenti nei confronti di noi stessi e degli altri, e il diritto, ossia l’ambito delle norme generali e universali che regolano i rapporti fra le persone, se necessario imponendo anche con la forza a terzi di adeguarsi. Si tratta di due ambiti che nella storia si sono spesso sovrapposti fino a confondersi e spesso il diritto è stato il braccio armato della morale dominante, lo strumento con cui il potere imponeva ai singoli una determinata visione morale.
Gestazione per altri. Si puo’ donare la genitorialita’?
Articolo di Vittorio Lingiardi e Nicola Carone (Sole 3.4.16)
La gestazione per altri (gpa), praticata fin dai tempi antichi in forme schiavistiche o affettive, in alcuni paesi oggi è regolamentata giuridicamente, suscitando riflessioni necessarie sugli aspetti psicologici e sociali dei rapporti che legano desideri, corpi, affetti e denaro. Due le tipologie di gpa: quella genetica prevede che vengano impiegati gli ovuli della stessa donna che partorirà e sarà dunque anche la madre genetica del bambino; quella gestazionale prevede che gli ovuli di una donatrice vengano impiantati nell’utero di un’altra donna che condurrà la gravidanza. Due gli accordi: altruistico, in cui non è previsto alcun corrispettivo economico, ma un rimborso delle spese sostenute a fronte della gravidanza; commerciale, in cui la gestante riceve un compenso che eccede le spese sostenute.
Il mercato dei corpi
Articolo di Mariangela Mianiti (manifesto 15.3.16) "Chiamare la maternità surrogata una donazione è un eufemismo perché in realtà si tratta di un vero e proprio mercato che ha dei tariffari, una domanda e un’offerta, dei contratti, un marketing, dei mediatori, come in qualunque scambio di merce o di prestazione"
""Nel felice racconto della genitorialità con la gestazione per altri si è trattato con pochi accenni a una parte importante della questione, ovvero il prima dell’impianto dell’embrione. Quel prima non è un pezzo da poco perché riguarda la selezione e l’acquisto del materiale genetico che serve per costruire la nuova vita, ovvero lo sperma e gli ovuli, fondamentali perché determinano le caratteristiche di una persona. La scelta di questi donatori e della portatrice di utero hanno dei costi e si stanno muovendo secondo criteri economici e geografici simili a quelli dei movimenti dei capitali finanziari.
Chiamare la maternità surrogata una donazione è un eufemismo perché in realtà si tratta di un vero e proprio mercato che ha dei tariffari, una domanda e un’offerta, dei contratti, un marketing, dei mediatori, come in qualunque scambio di merce o di prestazione. L’invasione del linguaggio e della mentalità del marketing nel mercato dei corpi, perché di questo si tratta, è già avvenuto e basta guardare gli slogan di certe agenzie che ricalcano quelli della promozione di viaggi low cost, come Pacchetto bimbo in braccio, Pacchetto Surrogacy, pacchetto Economy Plus che stabiliscono tariffe diverse secondo i tentativi di fecondazione e le scadenze del compenso.