Iniziativa Laica I laici tendono a difendersi, e' ora di attaccare !

12set/19Off

Vergine concepita senza macchia

Citazione di Christopher Hitchens, dal suo libro “Dio non è grande)

“” “...Ora, la nascita di Gesù Cristo avvenne così: Maria, sua madre, essendo fidanzata a Giuseppe, prima di essere venuti ad abitare insieme, fu trovata incinta per virtù dello Spirito Santo (Matteo, I, 18).
Sì, e il semidio greco Perseo nacque quando Giove visitò la vergine Danae in forma di pioggia d’oro e ne ebbe un figlio. Il dio Buddha nacque attraverso un’apertura nel fianco della madre. Coatlicue, la divinità dal gonnellino di serpenti, rapì al cielo una piccola palla di piume e le la nascose in petto, e così fu concepito il dio atzeco Huitzilopochtli.

31ago/19Off

Concluso il Sinodo valdese a trazione femminile

Articolo di Luca Kocci (manifesto 31.8.19) “Sinodo delle chiese valdesi e metodiste. Alessandra Trotta è la nuova moderatora della Tavola. Tra i temi centrali dei lavori i migranti: «C’è un solo noi universale»”

“”Una Chiesa a trazione femminile. È quella che emerge dal Sinodo delle Chiese metodiste e valdesi, concluso ieri a Torre Pellice (To) con l’elezione della nuova moderatora della Tavola valdese, la cinquantunenne palermitana Alessandra Trotta, avvocata civilista, diacona e metodista. È la prima volta che una metodista guiderà l’organo esecutivo delle Chiese metodiste e valdesi, unite da un patto di integrazione dal 1975. Ed è la seconda volta di una donna moderatora (finora c’è stata solo Maria Bonafede, dal 2005 al 2012). Ma è l’intera Tavola valdese ad essere «rosa», con cinque donne su sette, fra cui anche la vice-moderatora, la pastora valdese Erika Tomassone, eletta alla seconda votazione, dopo aver fallito il quorum alla prima. Una notizia che colpisce, se messa a confronto con la gerarchia della Chiesa cattolica, maschile per statuto. Ma non una sorpresa per le Chiese metodiste e valdesi, dove le donne da tempo ricoprono ruoli e responsabilità anche decisionali.

23mag/19Off

Libera la ragazza che ha ucciso il padre

Articolo di Dacia Maraini (Corriere 22.5.19) “Quella vita di odio e amore con il nemico dentro casa”

“”Quando il nemico si trova in casa i sentimenti che suscita la violenza sono contraddittori. Come non amare un padre che ti ha portata in braccio, che ti ha accompagnata a scuola tante volte, che ti ha fatto ridere giocando a nascondino con te bambina? L’ amore, la confidenza, le abitudini familiari, hanno radici profonde e non è facile strapparle dalla memoria di un corpo che cresce. Eppure quel padre che tante volte ti ha abbracciata e baciata, che tante volte ti ha sorriso con amore, quel padre può trasformarsi in un nemico pericoloso. Lo raccontano le cronache. Quel padre amoroso può diventare, per un accumularsi di frustrazioni, di stanchezze, di delusioni, di rabbie, di paura, in un alcolizzato che alza volentieri le mani su moglie e figli.

10feb/19Off

San Giovanni a tre colori: «Finalmente in piazza»

Articolo di Riccardo Chiari (manifesto 10.2.19) “Il Corteo. La maggior parte dei manifestanti è partita di notte da tutta Italia: «Era proprio ora di tornare in corteo». Il serpentone che esonda il percorso per la troppa gente”

“”Le antiche regole della piazza dicono che una manifestazione è riuscita quando un corteo rompe gli argini del percorso fissato ed esonda nelle grandi vie limitrofe, felicemente anarchico e confusionario, lasciando i ritardatari ancora alla partenza mentre all’arrivo sono già in corso gli interventi dal palco. È quello che è successo alla prima manifestazione unitaria dei sindacati confederali dopo sei lunghi anni, baciata da un sole promettente, vissuta anche di corsa da chi è arrivato a Roma da tutti gli angoli della penisola. Perché i pullman non aspettano, e il viaggio di ritorno già incombe. «SIETE TANTI – tirerà le somme Maurizio Landini – e molti devono ancora arrivare qui in piazza San Giovanni. Ma noi i numeri non li diamo, ce ne sono già troppi che danno i numeri, e allora diciamo: contateci voi». Gli esperti diranno 200mila, gli ottimisti il doppio. Ma davvero non importano i numeri, quando le prime parole che macchiano il taccuino del cronista sono invariabilmente: «Era ora»; «Ci voleva»; «Sempre troppo tardi»; «È solo l’inizio».

30nov/18Off

Una svolta per la verita’

Articolo di Tommaso Di Francesco (manifesto 30.11.18)

“”Il presidente della camera Roberto Fico ha annunciato ieri l’interruzione delle relazioni diplomatiche tra i parlamenti italiano ed egiziano fino a una svolta vera nell’inchiesta sull’omicidio del ricercatore italiano Giulio Regeni; definendo poi «atto coraggioso» l’iscrizione nel registro degli indagati di 7 agenti dei servizi segreti egiziani da parte della Procura di Roma. Sarà pure un atto simbolico, ma a fronte di troppe menzogne e silenzi di tre governi, quelli a guida Pd di Matteo Renzi e poi di Gentiloni, e quello attuale gialloverde di Giuseppe Conte – non a caso contrariato dalla decisione coraggiosa di Fico – ha davvero il sapore di rottura per una svolta di verità. Con la quale Fico ha mantenuto la promessa d’impegno fatta alla famiglia Regeni. Perché finora dalle sedi del potere nulla era ed è venuto.

8ott/18Off

Centomila alla Perugia-Assisi per “restare umani”

Articolo di Mario Di Vito (manifesto 8.10.18 "Comune l’obiettivo di tutti i partecipanti: restare umani, soprattutto adesso, quando la violenza e l’intolleranza sembrano essere diventate pane quotidiano"

""ASSISI. Un fiume di persone. «Siamo centomila», dicono a un certo punto gli organizzatori. Tutti in marcia per la pace da Perugia ad Assisi. La pioggia battente non è riuscita a fermare i manifestanti: tanti colori, tanti volti, tante storie, soprattutto tanti giovani e giovanissimi da ogni parte d’Italia: gli studenti delle scuole erano più di diecimila. Presenza annunciata già nei giorni scorsi e dettaglio sul quale gli organizzatori hanno spinto molto, a testimonianza che i temi della Marcia della pace guardano al futuro, pur avendo ben aperti gli occhi sul presente. Un percorso di pace nel cuore dell’Italia, nel segno di tre anniversari: i cento anni dalla fine della prima guerra mondiale, i settant’anni dalla Dichiarazione universale dei diritti umani e i cinquant’anni dalla morte del padre italiano della nonviolenza Aldo Capitini. Un pensiero, ovviamente, per Mimmo Lucano, il sindaco di Riace arrestato qualche giorno fa. L’organizzatore Flavio Lotti per «il modello Riace» vorrebbe il Nobel per la pace. Comune l’obiettivo di tutti i partecipanti: restare umani, soprattutto adesso, quando la violenza e l’intolleranza sembrano essere diventate pane quotidiano. «Non ci riferiamo a persone in particolare – ha detto – e non vogliamo personalizzare la questione, ma come comitato organizzatore della marcia proponiamo che il prossimo Nobel venga dato a un modello di accoglienza, integrazione e solidarietà che serve a tutti e che risponde ai valori a cui la marcia si è sempre ispirata».

2ago/18Off

Magnate inglese lascia una verde eredita’: 10 milioni di nuovi alberi

Articolo di Matteo Persivale (Corriere 2.8.18) “Buone pratiche. Inghilterra, il lascito dell’editore Felix Dennis: piantate un bosco”

“”Nessuno sa con certezza se davvero Felix Dennis — l’eccentrico editore inglese della rivista della Swingin’ London «Oz» che negli anni ‘70 e ‘80 costruì un impero pubblicando periodici di automobilismo, computer, giardinaggio, ciclismo, fitness, occulto e hobby vari: 30 titoli per un totale di 2,5 milioni di copie al mese — davvero riuscì a bruciare cento milioni di euro tra donne e alcol e droga, cifra della quale si vantava spesso. E c’è da sperare che davvero fosse sotto l’effetto di «medicinali» (cioè droga), come si corresse poi temendo una visita di Scotland Yard, quella volta che si vantò di aver ucciso un uomo. Di sicuro però Dennis, morto nel 2014 a soli 67 anni dopo una vita vissuta a duecento all’ora, ha lasciato gran parte del suo patrimonio, circa 150 milioni di sterline, quasi 170 milioni di euro, a una buona causa che gli fa molto onore. In vita, fece piantare un milione di alberi creando un immenso bosco nei pressi della sua casa di Dorsington, non lontano dalla Stratford-upon-Avon di Shakespeare, a circa 140 km da Londra. Ora, con quei 150 milioni di sterline (la casa editrice è stata venduta a un fondo), gli alberi diventeranno dieci milioni, in un immenso bosco di 100 km quadrati.

9mag/18Off

Il Sessantotto e’ morto, viva il Sessantotto. Immagini per rivivere il mito

Articolo di Flavia Amabile (Stampa 9.5.18) “ “Dreamers” al Museo di Roma: la storia multimediale di un’utopia”

“I Dreamers sono i sognatori: Bob Kennedy che accusa il pil di non riuscire a misurare la gioia dei bambini che giocano, Martin Luther King che marcia per i diritti civili, Pier Paolo Pasolini che simpatizza con i poliziotti e non con gli studenti dopo gli scontri di Valle Giulia. I sognatori sono morti ammazzati, ma i loro sogni sono ancora ben presenti fra noi nonostante sia trascorso mezzo secolo: ne è zeppo il libro delle firme della mostra «Dreamers» sul Sessantotto, inaugurata il 5 maggio al Museo di Roma in Trastevere e aperta fino al 2 settembre 2018, curata a cura dell’Agi-Agenzia Italia. In questi primi giorni è stata presa d’assalto da centinaia di persone, i famigerati sessantottini, ma non solo: tutti lasciano un ricordo trasformando le pagine bianche all’ingresso del museo in una mostra nella mostra, il sogno dei sognatori. È l’effetto del Sessantotto, uno degli anni più incredibili, iniziato con il terremoto del Belice, proseguito con le università occupate, gli scontri, i cortei, le morti di Robert Kennedy e di Luther King, con la preparazione dello sbarco sulla Luna, e l’unica vittoria della Nazionale di calcio agli Europei.

18apr/18Off

Il diavolo rosso e l’acqua santa nel centro sociale di Bologna

Articolo di Alessandro Santagata (manifesto 18.4.18) "Luciana Castellina e l’arcivescovo di Bologna, monsignor Zuppi, a parlare di «conflitto» e di Bergoglio tra gli antagonisti del Tpo. Affinità e divergenze"

""Un’assemblea come quella di lunedì al Tpo di Bologna non si era mai vista. Innanzitutto non era mai successo che un arcivescovo, monsignor Matteo Zuppi, si presentasse in un centro sociale per dialogare con un gruppo storico di antagonisti. Se poi consideriamo che stiamo parlando di una delle diocesi più importanti d’Italia, per decenni guidata da una curia di stampo conservatrice, e in una città dalla lunga tradizione di sinistra; e se aggiungiamo che lo spunto per il confronto è venuto dai discorsi ai movimenti popolari di papa Francesco (diffusi dal manifesto), allora ci sono tutti gli elementi per parlare di una serata importante. Era stata ideata come una presentazione del volume Terra, Casa, Lavoro da me curato (con l’introduzione di Gianni La Bella), ma era chiaro già da prima che il libro avrebbe dovuto funzionare da innesco per un confronto assembleare sulla trasformazione e sulla crisi del tempo presente, su Bologna e sulle sue emergenze sociali. Tra i relatori, oltre a chi scrive, Luciana Castellina e Domenico Mucignat, voce storica del Tpo.

17apr/18Off

Il caso Proactiva Open Arms

Articolo di Roberto Saviano (Repubblica 17.4.18) "Migranti, vince la nave della vita"

""Dal 5 marzo 2018 — e a dire il vero anche da prima — molti si chiedono perché la “sinistra” sia morta e perché nessuno abbia il coraggio dell’autocritica sugli esiti del voto: ma cosa c’è da spiegare, quando per tornaconto elettorale non si è esitato a stringere accordi con i trafficanti. Altro che autocritica, qui siamo nel campo della damnatio memoriae. La storia che vi racconto ha a che fare con quella che è stata fino ad oggi la politica sull’immigrazione della sinistra, il cui testimone rischia di essere raccolto dalla destra xenofoba, che ha dinanzi a sé il terreno spianato da una costante violazione dei diritti umani. La notizia è questa: l’imbarcazione della Ong Proactiva Open Arms, sequestrata e in stato di fermo da quasi un mese, è finalmente stata dissequestrata. Il 17 marzo scorso, l’Open Arms salva dal mare (e soprattutto dai lager libici) 218 migranti, nonostante la guardia costiera libica, pur trovandosi in acque internazionali e compiendo di fatto un atto di pirateria, minacciasse di aprire il fuoco se non le fossero stati consegnati i migranti.