Fertility Day, il cattivo gusto colpisce ancora
Articolo di Susanna Turco (espresso.it 21.9.16) "Nuova bufera sull'iniziativa. Il migliore dei nuovi opuscoli ministeriali ha una copertina così ardita, nel suo sapore di razzismo, da risultare incredibile"
""Si vede che lo scivolone è inevitabile, oppure che se lo cerca. Queste, per la cronaca, le sue ultime parole famose: “La campagna non è piaciuta? Ne facciamo una nuova. #fertilityday è più di due cartoline”. Così diceva Beatrice Lorenzin il primo settembre, dopo che una specie di ciclone social si era abbattuto contro le pubblicità al fertility day, e dopo che pure il premier Renzi aveva preso le distanze. Ecco, a guardare i nuovi opuscoli del ministero della Salute, viene quasi nostalgia della clessidra-da-orologio-biologico che faceva da messaggio guida della campagna ritirata. Siamo passati da “Sbrigati, non aspettare la cicogna”, a una specie di indicibile: svegliati, non avvicinare il nero.
Belli, sani e ariani nella parte superiore dell’immagine, dal titolo “le buone abitudini da promuovere”; capelloni, ragazze simil hippy, ragazzi di colore nella parte inferiore, sormontata dal titolo “i cattivi compagni da abbandonare”.
Il telegiornale secondo Sabina Guzzanti
Intervista a Sabina Guzzanti di Stefano Landi (Corriere 21.7.16)
""Il telegiornale secondo Sabina Guzzanti. Dopo un anno di palestra sul web, il suo «Tg Porco» arriva in tv. Sarà una striscia di 8 minuti: da metà settembre, la nuova copertina di «Piazzapulita» di Corrado Formigli, su La7. Tanti personaggi, una morale: il pessimo stato di salute dell’informazione in Italia. La giornalista Venezia Cartolani, l’inviata aggratis Mara Ventura, la fuffologa Ezia De Mita, la sindacalista della Ula (Unione Lavoratori Aggratis) Zzazzetti. Sabina Guzzanti, 52 anni, romana, sorella maggiore di Corrado e Caterina, comica, attrice, regista, (anche) cantante, imitatrice. Torna in tv: a trent’anni dall’esordio e a quattro da «Un due tre stella», sempre su La7. Un po’ come è successo con «L’Edicola» di Fiorello, un programma nato sul web viene promosso in tv.
«È il coronamento di un progetto, sono felice per chi ci ha creduto dall’inizio. La gente per strada mi chiedeva quando saremmo andati in tv. La nostra redazione era su WhatsApp: da qualche giorno è un fiorire di faccette e missilini di gioia».
L’avevate addirittura finanziato con un crowdfunding popolare… «Un format fatto in casa, nato con pochi mezzi. Non avevamo nemmeno i soldi per comprare le parrucche per i travestimenti».
C’è già qualche idea?
Sulla nuova serie di Corrado Guzzanti
Articoli di Aldo Grasso (Corriere 26.5.16)e di Repubblica.it LEGGI DI SEGUITO
Corriere
""Mario è un intellettuale romano di sinistra, da manuale. Segue i convegni dedicati a Bobbio ed è in confidenza con gli opinionisti da talk show. Dice di odiare il qualunquismo, il pressapochismo, la sottocultura greve (per questo frequenta Radio3) e, ovviamente, il berlusconismo. Bizio, invece, è un comico: trucido, volgare, carnale, insofferente a quel mondo culturale che Mario incarna. Quando s’affrontano, se le suonano di santa ragione. Bizio a Mario: «Sono il tuo libro migliore, l’unico che si può leggere senza che ti cadano le palle per terra». Perché «il tuo libro»?
Vecchi e nuovi padri Costituenti
Articolo di Andrea Scanzi (Fatto 29.4.16)
Vecchi e nuovi Padri Costituenti. Chi a ottobre voterà “sì”, sia almeno consapevole del disastro immane che provocherà.
Un posacenere vuoto
Articolo di Massimo Gramellini (stampa.it 28.4.16))
""Dopo avergli parlato una decina di volte, l’avvocato del presunto leader degli stragisti islamici che insanguinarono Parigi è giunto alla conclusione che Abdeslam Salah sia «un povero coglione che ha l’intelligenza di un posacenere vuoto, pensa di vivere in un videogioco e del Corano ha letto solo qualche interpretazione su Internet». «Per spiriti piccoli come il suo» ha aggiunto l’avvocato, «il web è il massimo che siano in grado di capire». Ora gira sotto scorta. Dunque il male, prima ancora che banale, è stupido. Anche il bene, come dimostra la polizia belga che ha impiegato mesi per acciuffare il «povero coglione», benché l’avesse sotto il naso. Eppure al male siamo restii a prestare patenti di imbecillità. Secoli di letteratura ci hanno abituato ad ammantare i malvagi di un’aura professionale. Il lord Voldemort di Harry Potter e il dottor Moriarty di Sherlock Holmes tutto sono tranne che stupidi. Ma la facilità con cui oggi si può compiere una strage di massa apre agli stupidi spazi di manovra un tempo impensabili. E il web, abolendo ogni intermediazione, mette il cretino davanti allo specchio. Intendiamoci. Un cretino è sempre pericoloso. Ma un cretino su Internet di più. E rischia di ritrovarsi carne da cannone di qualche setta di fanatici senza mai imbattersi lungo la strada in qualcuno che gli instilli il seme del dubbio. Essere offesi da un cretino è consolatorio, per certi versi. Ma per altri, penso ai parenti delle vittime, ancora più irritante.""
Merkel si arrende a Erdogan “Quel comico va processato”
Articolo di Michele Serra (Repubblica 16.4.16) "La ragion di Stato uccide la satira"
""Che la ragion di Stato sembri fatta apposta per intorbidare le questioni di principio, mettendo a dura prova l’azione dei governanti, è cosa nota. Il caso Regeni lo ha appena ricordato agli italiani e al loro governo. Ma una mossa come quella della cancelliera Merkel, che ha elargito al suscettibile capo della Turchia, Erdogan, una sorta di “autorizzazione a procedere” (in Germania) contro il comico Jan Böhmermann, dunque contro un cittadino tedesco, è quasi incredibile per la sua totale indifendibilità di fronte alle opinioni pubbliche europee di ogni ordine e grado. Böhmermann andrà alla sbarra, presso un tribunale tedesco, perché Erdogan non ha gradito una poesia satirica contro di lui. La legge tedesca contempla il reato di “vilipendio di capo di Stato estero”, subordinando però l’iter processuale al nulla osta governativo. Quel nulla osta è stato concesso (non all’unanimità) dal governo tedesco, che si è dunque scomodato per dare udienza al malumore di uno degli autocrati più discussi del globo; e poi ha inteso – con correttezza tedesca – dare rilievo ufficiale alla decisione, con tanto di comunicato della cancelliera.
Oltre a essere reboante e arcaico (la parola “vilipendio”, mi scusino i giuristi, fa ridere già di suo) quel reato è vistosamente ipocrita, perché l’eventuale derisione del re di Tonga, con conseguente protesta formale dello stesso, difficilmente assumerebbe il peso di un affaire diplomatico; mentre l’ingombrante rapporto dell’Europa - e soprattutto della Germania - con la Turchia e con il suo leader musulmano ha caricato una trascurabile disputa legale di un significato simbolico micidiale. Questo: che la libertà di espressione è una bandiera da sventolare fino a che non faccia ombra alla suscettibilità di un alleato potente e agli interessi economici in ballo.
Qualcuno tenga d’occhio il povero Giovanardi
Articolo di Marco Travaglio (Fatto 13.2.16)
""Chi vuol bene al sen. Carlo Giovanardi è pregato di prestargli ogni cura, assistenza e conforto, perché l’altro giorno l’abbiamo visto davvero provato. La scena – notata peraltro solo da lui e negata dai protagonisti – dei due gay che si baciavano nella tribuna di Palazzo Madama mentre lui e i suoi compari si battevano come leoni per negare i diritti costituzionali alle coppie di fatto, lo ha precipitato in un grave stato non si sa se di eccitazione o di prostrazione che potrebbe portarlo a gesti inconsulti – tipo ragionare – di cui nessuno è in grado di prevedere le conseguenze sulla sua fragile cervice. Sul momento, il nostro è rimasto lucido, per quanto possa esserlo uno come lui: ha denunciato il “gesto premeditato” del bacio, segnalando dunque un’aggravante dell’orrendo delitto che giustificava di per sé l’arresto in flagranza. Purtroppo i commessi del Senato si sono limitati a espellere i due putribondi, lasciandoli a piede libero senza neppure una museruola per scongiurare la prevedibile recidiva. A nulla è valsa l’ulteriore segnalazione sul movente: “contaminare il Parlamento tramite un libro su Mario Mieli, noto sostenitore della pedofilia, pederastia e coprofagia”. Un insano proposito che, anche allo stato embrionale, già mette a dura prova la gracile psiche del senatore.
Family Day
Dal sito Prugna.net
""Adamo sposò la sua costola, Caino assassinò suo fratello, Abramo tentò di uccidere suo figlio e Maria partorì il bambino di un altro. Benvenuti al Family Day. (francesco giambianco)
""I Vescovi: "Le unioni civili sono alternative alla famiglia naturale". Se è per questo, anche il sacerdozio" (gil novello)""
""Ogni sera 9 milioni di italiani vanno a mignotte, mentre 3 milioni vanno a trans. Per questo il Family Day si fa al pomeriggio (roberto pardini)""
Senza oneri per lo Stato
Da unoenessuno.blogspot.it (30.1.16)
""Così la Cei a conclusione del Consiglio episcopale, sulle unioni civili: «si è espressa la consapevolezza della missione ecclesiale di dover annunciare il vangelo del matrimonio e della famiglia, difendendo l’identità della sua figura naturale, i cui tratti sono recepiti nella stessa Carta costituzionale».
Nella stessa carta costituzionale si parla anche dell’istruzione privata (art. 33),specificando che deve essere “senza oneri per lo Stato”.
Come la mettiamo?jjj
Sottomissione
Articolo di Massimo Gramellini (Stampa 27.1.16)
""I geni del cerimoniale che hanno inscatolato quattro statue peraltro velate del museo Capitolino nel timore che, vedendole, il presidente iraniano Rohani avesse uno sgomento ormonale e stracciasse i contratti con le nostre aziende sono i degni eredi di un certo modo di essere italiani: senza dignità. Quella vocazione a trattare l’ospite come se fosse un padrone. A fare i tedeschi con i tedeschi, gli iraniani con gli iraniani e gli esquimesi con gli esquimesi. A chiamare «rispetto» la smania tipica dei servi di compiacere chi li spaventa e si accingono a fregare. Su questa tradizione millenaria, figlia di mille invasioni e battaglie perdute anche con la propria coscienza, si innesta il tema modernissimo del comportamento asimmetrico con gli Stati musulmani. Se un’italiana va in Iran, si copre giustamente la testa. Se un iraniano viene in Italia, gli copriamo ingiustamente le statue. In un modo o nell’altro - in un mondo e nell’altro - a coprirci siamo sempre noi. E la suscettibilità da non urtare è sempre la loro. Ma se la presenza di donne sigillate da capo a piedi su un vialone di Baghdad urtasse la mia, di suscettibilità? Non credo che, per rispetto nei miei confronti, gli ayatollah consentirebbero loro di mettersi la minigonna.""