“La destra fomenta la rivolta, c’e’ un clima da guerra civile”
Intervista di Anais Ginori a Michel Onfray (Repubblica 30.5.13)
«Siamo in un clima di guerra civile. Aumentano le paure, il risentimento, le angosce: insomma, il carburante della violenza». Il filosofo Michel Onfray non è ottimista su quello che aspetta la Francia dopo le manifestazioni contro le nozze gay e il suicidio dello scrittore Dominique Venner che ha invitato a fare “gesti ecclatanti”. «Quello che noi chiamiamo famiglia — spiega Onfray — non è un affare di sangue, spermatozoi e ovuli, ma è una storia d’amore».
Le prime nozze gay sono state celebrate a Montpellier. Eppure le proteste non finiscono.
«L’arrivo della sinistra al potere ha sempre eccitato le frange più estreme della destra francese, che si mobilitano, si coalizzano. Sono forze che avanzano le loro pedine, come in una partita a scacchi: prima sul matrimonio omosessuale e sulla politica familiare, poi lo faranno sul diritto di voto agli stranieri, sulla pena di morte».
Perché ha criticato l’espressione “matrimonio per tutti”, con la quale il governo ha battezzato la riforma?
«Qui stiamo parlando del matrimonio omosessuale, che tra l’altro difendo. Diciamo pane al pane. E’ sbagliato adeguarsi rispetto agli avversari, non bisogna avanzare mascherati».
Che ne è della laicità dello Stato, così radicata e antica in Francia?
«La laicità è morta nel nostro paese. La République sta scomparendo, sostituita da una democrazia governata da sondaggi e demagoghi, con la quale si vuole imporre una “Europa liberale”. Già da tempo la Francia si è sbarazzata di valori come Liberté, Egalité, Fraternité. Anche laicità o femminismo sono rivendicati a parole ma calpestati nei fatti».
Quali sono i rischi che lei intravede?
«Un clima di guerra civile, alimentato prima da Sarkozy e oggi dall’estrema sinistra di Mélenchon, che rivendica il Terrore rivoluzionario, e dalla famiglia Le Pen, che riabilita ideologi dell’estrema destra come Robert Brasillach. Al governo, destra o sinistra conducono la stessa politica in favore delle banche e del capitale mentre i francesi sentono la loro vita quotidiana sempre più fragile e precaria.
La mobilitazione contro le nozze gay ha rivelato un volto del paese nuovo? C’è chi ha parlato di un Contro-Sessantotto.
«Non credo che ci sia nulla di nuovo. E’ stata l’occasione di riciclare la solita destra nazionalista reazionaria ma di esprimerla con forme diverse, se vogliamo più moderne».