Unioni civili, la maggioranza si divide sulle caratteristiche della cerimonia
Articolo di Vittorio Cerdelli (Corriere 24.7.16)
""A Viareggio le coppie gay potranno unirsi in spiaggia, a Verona sul balcone di Giulietta, a Roma alle terme di Caracalla . Semplice uguaglianza: sono le stesse sedi dove già si celebrano i matrimoni civili. A Brescia, parola dell’assessore Federico Manzoni, delega in materia «Se il decreto non cambia niente riti né fasce tricolori e location saranno diverse dai matrimoni civili» .Vale a dire riti anonimi nell’ufficetto in Broletto del settore matrimoni e unioni soli di venerdì mattina. L’Arcigay e le stesse liste della maggioranza non ci stanno. «Non vogliamo unioni di serie B e confidiamo nel rispetto di tutti i cittadini senza trattamenti discriminatori. Auspichiamo che il Comune di Brescia garantisca uguaglianza e rispetto all’amore. Attendiamo con piacere la prima celebrazione», spiega Louise Bonzoni, presidente dell’Arcigay. In effetti, la posizione di Manzoni è finita in minoranza dentro lo stesso centro sinistra e la Loggia dovrebbe seguire l’esempio degli altri capoluoghi. Francesca Parmigiani (Al lavoro per Brescia), spiega: «Sono rimasta rammaricata per quelle dichiarazioni: è fortemente discriminatorio pensare a due riti distinti per etero e omosessuali. Non nascondiamoci dietro una formalità legislativa, la celebrazione deve avere pari dignità perché i sentimenti sono gli stessi. Interpretare in modo spasmodicamente letterale un decreto rischia di renderci davvero ridicoli».
Sulla stessa linea Brescia per Passione: «Non possiamo avere riti in grande stile a Viareggio e Verona e semplici firme nella nostra città – l’opinione di Fabrizio Benzoni, consigliere che vanta 118 matrimoni celebrati in due anni -, va garantita la giusta importanza al giorno più importante della vita di due persone. La nostra città non può essere discriminatoria». Anche Mafalda Gritti, sempre di Brescia per Passione, scrive: «Sarà facoltà del sindaco decidere come attuare il decreto, per noi non esistono matrimoni più e meno importanti». Alessandro Cantoni, della lista Civica per Del Bono, spiega che «non possiamo trattare con freddezza l’amore tra due persone e ridurlo a una firma. Per me un unione di questo tipo vale come un matrimonio civile e mi rendo disponibile a celebrare il rito nelle stesse sedi».
L’ufficio matrimoni, alle coppie gay che chiedono informazioni, spiega che le unioni civili si potranno celebrare solo il venerdì mattina in orario d’ufficio. Secondo Cantoni qualcosa andrà necessariamente sistemato: «A Brescia non ci deve essere, e penso non ci sarà, alcuna disparità di trattamento». Manzoni, su Facebook, conferma la linea che ha scatenato il dibattito. «La legge sulle unioni civili non prevede una forma di celebrazione ma solo una dichiarazione. Stante così le cose la norma non prevede che la dichiarazione venga ricevuta in una sala aperta al pubblico e che l’ufficiale indossi la fascia tricolore». Secondo Fabio Capra, capogruppo Pd in consiglio: «Manzoni non arretrerà di un centimetro da quanto prevede la legge, ma Brescia farà tutto quello che la norma imporrà di fare, nulla di meno».""