“Presa diretta” e la formazione del cittadino
Da Repubblica 6.9.19) ondasuonda@repubblica.it
“”È stato il mese del Governo cambiato e delle maratone di Mentana che ci hanno intrattenuto su ogni dettaglio rendendoci esperti oltre ogni misura circa la sprovveduta o pavida (chissà?) azione di Salvini, e il divenire di una forma nuova, poc’anzi inconcepibile: l’alleanza giallorossa. Ma ora servirebbe uno sforzo analogo per alfabetizzarci circa il mondo reale, i vincoli, i conflitti fra gli interessi di ogni tipo che la politica, quale che sia, è chiamata di sicuro ad affrontare.
Ce ne vorrebbero di più, ad esempio di Presa Diretta (Rai 3) come quella del 2 settembre che ci ha ficcato in testa l’"Inverno Demografico", e cioè lo spopolamento italiano con le ricadute rovinose riguardo a pensioni, sistema sanitario, patrimonio immobiliare e lo stile di vita che è stato conquistato.
Un autospegnimento che l’invecchiatissima Liguria conosce da più tempo.
Nei primi anni del dopoguerra c’era cascata la Francia che però, messi in campo i mezzi adatti (che girano tutti attorno al rendere compatibile la famiglia con il lavoro), genera da tempo quasi il doppio dei figli più di noi. Va da sé – ci è venuto automaticamente da pensare – che anche imitando la Francia ci sarà da aspettare che nei decenni a venire gli italiani divengono prolifici, e che quindi nel frattempo ci servirà come il pane un’immigrazione giovane, numerosa ed integrata.
Il servizio di farci capire l’ABC del mondo potrebbe riguardare altri campi: la Geopolitica, la Finanza, la Ricerca di cui, ne siamo certi, quasi tutti sanno poco o niente. Se ne parla, certo (nei talk show si dice prima o poi di tutto), ma soltanto per mezzo della chiacchiera. Che a noi piace, ma ha il difetto di bastare solo a chi ne conosce già qualcosa. Per andare oltre, utilizzando tutte le risorse dell’espressione audiovisiva, servono soldi e mercato (che di questi prodotti è altrove golosissimo).
Segnaliamo peraltro al governo che formare in permanenza il cittadino, piacerebbe di certo a Rousseau, quello vero.””