Accadde oggi: riabilitato Andrej Sakharov
1986 - Andrej Dmitrievič Sakharov, fisico sovietico e premio Nobel per la pace del 1975, esce dal confino nell’appartamento di Gor'kij, in cui era agli arresti domiciliari da sei anni. Pone fine al confino la perestrojka di Gorbačëv.
Era molto famoso nel mondo non solo come fisico, ma soprattutto per la sua attività in favore dei diritti civili, che gli valse il premio Nobel per la pace; premio che non potè ritirare a causa della violazione dei diritti umani del governo dell’URSS.
“Ho letto tempo fa che un uomo ha scelto a Mosca lo sciopero della fame. Si chiama Andrej Sakharov ed è un fisico famoso. Mi sembra importante che un uomo di scienza prenda l'arma di protesta che fu di Gandhi.” (Eugenio Montale)
(In fondo si potranno vedere i 6 spot relativi al Premio Sakharov 2011, 2012, 2013, 2017, 2019, 2020 e 2021)
Sakharov aveva conseguito il dottorato in matematica e fisica nel 1947 ed aveva intrapreso ricerche sull'astrofisica applicata e sulla fusione nucleare. Fra il 1948 e il 1953 partecipò al progetto e alla sperimentazione delle prime bombe termonucleari di fabbricazione sovietica. Intuì inoltre nel 1967 l'asimmetria tra materia ed antimateria nella composizione dell'universo (Simmetria CP), quindi propose alcune correzioni alla Teoria della relatività di Albert Einstein. Nonostante fosse membro dell'Accademia delle Scienze dell'Unione Sovietica, contestò negli anni 1957-1958 gli esperimenti nucleari a scopo bellico e successivamente si mostrò critico negli anni settanta riguardo agli aspetti repressivi del regime sovietico, tanto da fondare nel 1970 il Comitato per i diritti civili e prendere le difese dei dissidenti e dei perseguitati.
“Sono grato che mi sia stata offerta la possibilità di intervenire a questo tribunale (Amnesty International) e che gli sia stato attribuito il mio nome. Lo considero un riconoscimento dei meriti non solo miei personali, ma anche di tutti coloro che nel mio paese cercano, attraverso un'azione aperta, di far sì che i diritti dell'uomo vengano rispettati e, specialmente, di coloro che a causa di questa loro attività pagano di persona. Un'amnistia politica sarebbe un importantissimo fattore di cambiamento del clima morale e politico del nostro paese, un contributo decisivo ai principi della distensione sia interna sia internazionale. È molto importante che il Tribunale si pronunci in difesa dei membri del gruppo sovietico di Amnesty International, arrestati rispettivamente nel 1974 e nel 1975 e in attesa del processo: Sergej Kovalev e Andrei Tverdokhlebov sono stati incriminati per la loro aperta e prolungata attività in nome dei diritti dell'uomo e per la libera informazione. I prigionieri politici della Mordvinia mi hanno incaricato di intervenire al Tribunale a loro nome. Non posso nominarli per cognome, ma è mio dovere farmi interprete dei loro desideri. Spero che il Tribunale richiami la massima attenzione della stampa danese e mondiale e diventi una tappa importante sulla via del rafforzamento della lotta per i diritti dell'uomo nell'URSS.”
Nel 1975 ricevette il Premio Nobel per la pace ma non poté ritirarlo.
Sakharov fu convinto sostenitore di una manifestazione contro l'entrata delle truppe sovietiche in Afghanistan, fu arrestato e nel 1980 fu confinato a Gor'kij, da dove la moglie Elena Bonner costituì il suo unico contatto con il mondo esterno. E fu sempre più spesso la moglie a dare notizie sulle condizioni di reclusione e di salute del fisico, alla stampa internazionale. Nel 1975 ricevette il Premio Nobel per la pace, ma non poté ritirarlo. Riabilitato da Michail Gorbačëv nel 1986, rientrò a Mosca e fu eletto deputato nel 1989. Morì nella capitale russa nel dicembre dello stesso anno.
Dal 1988, ogni anno il Parlamento europeo assegna il "Premio Sakharov per la libertà di pensiero" a personalità e organizzazioni distintesi nell'attività in favore dei diritti umani e nella lotta contro l'intolleranza, il fanatismo e l'oppressione. Viene consegnato ogni anno in una data prossima al 10 dicembre, in ricordo del giorno in cui venne firmata la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo.
Nel 2010 il premio è stato assegnato al dissidente cubano Guillermo Farinas. E il 15 dicembre, come era avvenuto pochi giorni prima, durante la cerimonia di assegnazione del Nobel per la Pace a Liu Xaiabao (il dissidente cinese agli arresti domiciliari), il Parlamento Europeo, a Strasburgo, ha assegnato il premio Sakharov 2010 ad una sedia vuota, quella che non ha potuto occupare Farinas. Il giornalista non e' stato autorizzato dalle autorità del regime dell'Avana a partecipare, nonostante le pressioni del presidente del Parlamento europeo, Jerzy Buzek, che fra gli applausi dei deputati ha deposto il diploma su una sedia piazzata al centro dell'emiciclo, coperta da una bandiera cubana come aveva chiesto lo stesso Farinas.
"Il premio è stato assegnato al signor Farinas per aver lottato per la libertà di espressione e di opinione a Cuba mettendo a rischio la sua vita'' ha detto Buzek, ex membro del sindacato Solidarnosc ed oppositore del regime comunista in Polonia. Una decina di eurodeputati fra i quali i comunisti francesi e il presidente del Fronte della sinistra, Jean-Luc Me'lenchon, hanno abbandonato per protesta l'aula.
Nel 2011 il Parlamento Europeo ha assegnato il Premio Sakharov alla Primavera Araba; nel 2012 all'attivista iraniana per i diritti civili Nasrin Sotoudeh, nel 2013 alla giovane studentessa pakistana Malala Yousafzai, nel 2014 al ginecologo congolese Denis Mukwege, che, nel 1998 durante la guerra, ha fondato l'Ospedale Panzi a Bukavu, dove cura le vittime che hanno subito lesioni gravi a causa di uno stupro, nel 2015 al blogger saudita Raif Badawi, condannato nel 2012 a 10 anni di prigione e a mille frustate per avere diffuso su internet messaggi considerati blasfemi e nel 2016 a Nadia MURAD BASEE TAHA e Lamiya AJI BASHAR, sopravvissute alla schiavizzazione sessuale da parte dello Stato islamico (IS) e diventate portavoce delle donne colpite dalla campagna di violenza sessuale dell'IS.
Quest'anno il premio è stato assegnato all'attivista russo Alexei Navalny.
Qui sotto si possono vedere in sequenza gli spot relativi ai Premi Sakharov dal 2011 al 2013 e per ultimi il 2017, il 2019, il 2020 e quello del 2021.