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23dic/21Off

Accadde oggi: nasce Aldo Capitini

23 dicembre

1899 - Nasce a Perugia Aldo Capitini, tra i primi in Italia a cogliere e a teorizzare il pensiero nonviolento gandhiano, al punto da essere chiamato il Gandhi italiano. Antifascista, e strenuo difensore della scuola pubblica, fu padre morale della attuale Marcia della pace Perugia - Assisi. Il suo pensiero e le sue azioni furono sempre apertamente schierate contro le gerarchie vaticane e contro ogni forma di potere antidemocratico e violento.
"Se c'è una cosa che noi dobbiamo al periodo fascista è di aver chiarito per sempre che la religione è una cosa diversa dall'istituzione." (In fondo si potrà vedere un documentario sulla I Marcia della Pace del 1961, con il commento di Gianni Rodari)
p135_1_05Già nel 1929 Capitini critica aspramente il concordato con la Chiesa cattolica, da lui giudicato una "merce di scambio" per ottenere da Pio XI e dalle gerarchie ecclesiali un atteggiamento "morbido" nei confronti del fascismo.
Nel 1930 viene nominato segretario della Normale di Pisa. Durante il periodo trascorso a Pisa, Capitini matura la scelta del vegetarianesimo come estrema conseguenza della scelta di non uccidere, e ogni suo pasto alla mensa della Normale diventa un comizio efficace e silenzioso, un'affermazione della nonviolenza in opposizione alla violenza del regime fascista. Insieme a Claudio Baglietto, suo compagno di studi, promuove tra gli studenti della Scuola Normale riunioni serali dove diffonde e discute scritti sulla nonviolenza e la non menzogna. Quando Baglietto, recatosi all'estero con una borsa di studio, rifiuta di tornare in Italia in quanto obiettore di coscienza al servizio militare, scoppia lo scandalo e il direttore della Scuola Normale Giovanni Gentile per reazione chiede a Capitini l'iscrizione al partito fascista. Capitini rifiuta e Gentile ne decide il licenziamento.
Capitini torna a Perugia, vivendo di lezioni private. Nel febbraio 1942 la polizia fascista effettua una retata nel corso di una riunione del gruppo dirigente liberalsocialista: Capitini e gli altri partecipanti alla riunione vengono rinchiusi nel carcere delle Murate. Dopo quattro mesi Capitini viene rilasciato, grazie alla sua fama di "religioso". "Quale tremenda accusa contro la religione, se il potere ha più paura dei rivoluzionari che dei religiosi", commenterà più tardi.
Nel 1943 Capitini viene nuovamente arrestato, questa volta nel carcere di Perugia, e viene definitivamente liberato il 25 luglio. Nell'agosto del 1943 nasce il Partito d'Azione, la cui dirigenza proviene direttamente dalle file del liberalsocialismo. Capitini rifiuta di aderire a qualsiasi partito, poiché a suo giudizio "il rinnovamento è più che politico, e la crisi odierna è anche crisi dell'assolutizzazione della politica e dell'economia". Per il suo rifiuto di collocarsi all'interno delle logiche dei partiti, Capitini rimane escluso sia dal Comitato di Liberazione Nazionale che dalla Costituente, pur avendo dato la sua impronta indelebile alla nascita della Repubblica con il suo lavoro culturale, politico, filosofico e religioso di opposizione morale al fascismo.
Nel 1944 Capitini cerca di realizzare un primo esperimento di democrazia diretta e di decentralizzazione del potere, fondando a Perugia il primo Centro di Orientamento Sociale (COS), un progetto sperimentale di democrazia diretta sul territorio locale. uno "spazio non violento, ragionante, non menzognero".
Nel secondo dopoguerra Capitini diventa rettore dell'università per stranieri di Perugia, un incarico che sarà costretto ad abbandonare a causa delle fortissime pressioni della locale Chiesa cattolica. Si trasferisce a Pisa, dove ricopre il ruolo di docente incaricato di filosofia morale presso l'università.
pensieroA partire da Perugia, i COS si moltiplicano in diverse città d'Italia. I Centri di Orientamento Sociale si sono diffusi sul territorio nazionale, scontrandosi tuttavia con l'indifferenza della sinistra e con l'aperta ostilità della Democrazia Cristiana.
Nel 1952, in occasione del quarto anniversario dell'uccisione di Gandhi, Capitini promuove un convegno internazionale e fonda il primo Centro per la nonviolenza.. Sempre nel 1952 Capitini affianca ai Centri di Orientamento Sociale il Centro di Orientamento Religioso (COR), fondato a Perugia con Emma Thomas (una quacchera inglese di ottant'anni). Il COR è uno spazio aperto, in cui trova espressione la religiosità e la fede di tutte le persone, i movimenti e i gruppi che non trovavano posto nel Cattolicesimo preconciliare. Lo scopo dei COR era quello di favorire la conoscenza delle religioni diverse dalla cattolica, e di stimolare i cattolici stessi ad un approccio più critico e impegnato alle questioni religiose. La Chiesa locale vieta la frequentazione del Centro di Orientamento Religioso, e quando nel 1955 Capitini pubblica "Religione Aperta", il libro viene immediatamente inserito nell'Indice dei libri proibiti. Nonostante l'ostracismo delle alte gerarchie ecclesiali, Capitini stabilisce ugualmente degli efficaci rapporti di collaborazione con alcuni cattolici come Don Milani e Don Mazzolari. La polemica tra Capitini e la Chiesa Cattolica continua anche dopo il Concilio Vaticano II, con la pubblicazione del libro "Severità religiosa per il Concilio".
A partire dal 1956 Capitini insegna all'Università di Cagliari come docente ordinario di Pedagogia, e nel 1965 ottiene un definitivo trasferimento a Perugia. Nel marzo 1959 è tra i fondatori dell'ADESSPI, l'Associazione di difesa e sviluppo della scuola pubblica in Italia. Capitini arriva a chiedere al proprio vescovo di non essere più annoverato nella Chiesa lui profondamente religioso, della quale non condivideva più i metodi e le idee.
img_10609Domenica 24 settembre 1961 Capitini organizza la Marcia per la Pace e la fratellanza dei popoli, un corteo nonviolento che si snoda per le strade che da Perugia portano verso Assisi, una marcia tuttora proposta con cadenza biennale dalle associazioni e dai movimenti per la pace.
Il 19 ottobre 1968 Aldo Capitini muore circondato da amici e allievi, dopo aver subito un intervento chirurgico che consuma le sue ultime energie. Il 21 ottobre il leader socialista Pietro Nenni scrive una nota sul suo diario: "È morto il prof. Aldo Capitini. Era una eccezionale figura di studioso. Fautore della nonviolenza, era disponibile per ogni causa di libertà e di giustizia. (...) Mi dice Pietro Longo che a Perugia era isolato e considerato stravagante. C'è sempre una punta di stravaganza ad andare contro corrente, e Aldo Capitini era andato contro corrente all'epoca del fascismo e nuovamente nell'epoca post-fascista. Forse troppo per una sola vita umana, ma bello".

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