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Accadde oggi: nasce Giulio Natta

26 febbraio b

1903 - Nasce a Porto Maurizio (oggi Imperia) Giulio Natta, chimico e accademico, premio Nobel per la chimica nel 1963. Creatore di uno dei più comuni materiali plastici : il Polipropilene isotattico.
Con Natta nasce la chimica moderna e con essa l’invenzione di moltissimi oggetti di uso comune che, dagli anni ’60 ad oggi, hanno rivoluzionato il nostro modo di vivere.
Non credo agli effetti nocivi del progresso scientifico che a volte vengono annunciati, nonostante si viva attualmente un’epoca che non ha confronti nella storia per l’importanza e il numero di scoperte scientifiche concentrate in un periodo estremamente breve.
(In fondo due filmati: il primo ricorda le scoperte di Giulio Natta e il secondo mostra le pubblicità in Carosello sul moplen)
264155Natta è stato l'unico italiano a conseguire il premio Nobel per la chimica; il riconoscimento gli è stato assegnato nel 1963, in condivisione con il chimico tedesco Karl Ziegler, per la creazione di catalizzatori particolari, chiamati “catalizzatori di Ziegler-Natta”, ancora oggi ampliamente utilizzati nella chimica industriale per l'ottenimento di polimeri isotattici, fra cui il Polipropilene. Il Polipropilene isotattico, sintetizzato nel 1954, fu poi immesso in commercio dalla Montecatini come materia plastica per la fabbricazione di molteplici oggetti con il nome di Moplen e come fibra sintetica con il nome di Meraklon.
Il numero complessivo dei brevetti recanti il nome di Giulio Natta, concessi in Italia e all’estero, è di poco meno di 4000 unità. Natta ha spalancato le porte al boom industriale italiano con brevetti che all’epoca sembravano provenire da Marte.
moplen2Professore incaricato di chimica analitica al Politecnico tenne anche un corso di chimica fisica presso l'Università di Milano, vinse la cattedra di chimica generale e divenne direttore dell'istituto di chimica generale all'Università di Pavia, dove rimase fino al 1935, quando venne chiamato a ricoprire la cattedra di chimica fisica dell’Università La Sapienza di Roma. Nel 1937 ricoprì la cattedra di chimica industriale al Politecnico di Torino. Fu chiamato a dirigere l'Istituto di chimica industriale del Politecnico di Milano per sostituire Mario Giacomo Levi (costretto dalle leggi razziali a lasciare l’insegnamento). Al Politecnico rimase fino al 1973 come professore ordinario di Chimica industriale e direttore dell'omonimo istituto, dedicandosi alla ricerca sui polimeri a struttura cristallina.
All’inizio degli anni Cinquanta i chimici non erano ancora in grado di sintetizzare macromolecole che avessero una struttura regolare come quella creata dalla natura. Gli studi di Natta nel campo della determinazione di strutture mediante raggi X si orientarono oltre che verso i polimeri anche verso lo studio di materiali inorganici. Questi studi contribuirono a formare una solida e profonda preparazione per i futuri lavori che lo avrebbero condotto al premio Nobel.
La duplice personalità di Natta, scienziato con una profonda preparazione teorica e tecnico attento alle applicazioni pratiche delle scoperte fatte, si era evidenziata già nel 1926 con lo studio della sintesi del metanolo. Con questi studi, tra l’altro Natta affinò le sue conoscenze sulla catalisi. Natta nel 1925 accettò una borsa di studio presso il laboratorio del prof. Seemann a Friburgo. Qui si sviluppavano tecniche di analisi delle strutture chimiche tramite diffrazione di elettroni. Questo periodo della vita di Natta fu determinante per i futuri interessi scientifici del giovane ricercatore. Qui infatti Natta entrò in contatto con il gruppo di lavoro di Hermann Staudinger che si occupava di macromolecole. In quegli anni lo studio sulle macromolecole era ancora pionieristico; Natta, ritornato al Politecnico di Milano, rinnovò l’insegnamento della Chimica Industriale, sino ad allora materia prevalentemente a carattere descrittivo e informativo. Basò il corso di chimica industriale su solidi principi di termodinamica, cinetica e catalisi, facendola diventare una materia formativa per gli ingegneri chimici.
Negli anni successivi Natta si dedicò a una intensa e proficua attività di ricerca applicata senza trascurare di sviluppare anche la parte teorica.
BramieriMoplenNegli anni successivi alla seconda guerra mondiale, Natta entro in contatto con il mondo industriale degli U.S.A. Qui, lo sviluppo della petrolchimica stava trasformando radicalmente la chimica organica industriale, basata sino ad allora sul carbon fossile e sui prodotti di fermentazione. Natta comprese appieno le nuove potenzialità e possibilità offerte dagli idrocarburi insaturi, ora disponibili in enormi quantità. Inizio, su questi temi, una collaborazione con la Montecatini.
Oltre alla sua attività di scienziato, sin dai suoi primi anni di vita accademica, Giulio Natta ha sviluppato una rilevante attività di inventore, che ha portato al deposito di un numero considerevole di brevetti industriali, diversi dei quali hanno trovato importanti applicazioni industriali.
Da ricordare la pubblicità degli oggetti di plastica nei Caroselli degli anni '60. Gino Bramieri diceva alle casalinghe italiane: ”Ma signora guardi ben, che sia fatto di moplen”.

 

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