Accadde oggi: arrestato Michele Serveto
Di origine ebraica , Serveto nacque nel villaggio pirenaico di Serveto, nella Valle de Gistaín dove la famiglia si era stabilita nel 1511, Seguì la professione del padre, medico.
L'approfondimento dello studio della Bibbia, all’Università di Tolosa, lo convinse che in essa non si fa alcun accenno alla Trinità di Dio. Cominciò a formarsi una vasta cultura, studiando greco, latino, ebraico, filosofia, matematica, teologia. Iniziò una serie di viaggi presso le Università europee e scrisse il De Trinitatis erroribus (Gli errori della Trinità), nel quale, oltre a negare la Trinità, rifiuta l’idea della duplice natura di Gesù e il rito del battesimo degli adulti, e concepisce la cena del Signore, l’eucarestia, una cerimonia spirituale nella quale il pane e il vino mantengono la loro sostanza, non mutandosi, come invece viene sostenuto dalla dogmatica della Chiesa, nella carne e nel sangue di Cristo. Queste ed altre libere posizioni, espresse in altri volumi , misero in allerta le autorità religiose delle città europee in cui teneva lezioni e pubblicava i suoi libri. (Guarda in fondo il filmato "Un blasfemo" - Fabrizio De Andrè - "video dedicato a tutte le vittime dell'inquisizione affinchè nessuno dimentichi mai, affinchè tutti inizino a ragionare con la propria testa")
Confidava in un clima culturale più libero, spostandosi in paesi non cattolici, invece Calvino fece denunciare Serveto da un suo amico di Lione. Arrestato il 4 aprile 1553, riuscì a fuggire dalla prigione tre giorni dopo, e l'Inquisizione dovette accontentarsi di bruciarlo, come eretico, in effigie. Per quattro mesi non si hanno più notizie di lui fino a quando arrivò a Ginevra il 13 agosto. Sembra che, essendo domenica, abbia giudicato più prudente, per non farsi notare, assistere, come tutti facevano, alle cerimonie religiose, entrando così nella chiesa della Maddalena. Durante il sermone, fu riconosciuto e la sua presenza fu segnalata a Calvino che lo fece denunciare nuovamente. Serveto chiese un avvocato che non gli fu concesso e dovette difendersi da sé. Calvino estrasse dalla Christianismi Restitutio 28 proposizioni eretiche, che furono trasmesse a Serveto il quale riportò nel foglio stesso di Calvino le proprie controdeduzioni. Rispose ancora in calce a una nuova lettera di Calvino, che era controfirmata da altri tredici pastori, che i suoi accusatori, «per provare che, nella Trinità, Dio Figlio è realmente distinto da Dio Padre» avevano presentato solo «vane parole. Conveniva questo a tanti ministri della Parola divina, che si vantano ovunque e ad alta voce di voler insegnare solo quel che è nella Sacra Scrittura? Essi non possono allegare alcun passo. La mia dottrina è giudicata falsa solo in base a vane chiacchiere e contro di essa non si riesce a fornire nessuna reale autorità e ragione».
Il giorno dopo Serveto fu condotto sul luogo dell'esecuzione, accompagnato dal pastore di Neuchatel, Guglielmo Farel, che invano cercò di ottenere da lui la ritrattazione delle sue opinioni. Fu incatenato al palo, il suo libro gli fu legato a una gamba e sulla testa gli misero una corona di foglie bagnate nello zolfo. Alla prima vampata del fuoco, non riuscì a trattenere un urlo di orrore, gridando: «Gesù, figlio del Dio eterno, abbi pietà di me!». Mezz'ora dopo spirò.