Perche’ la cultura disturba i mananger
Articolo di Chiara Saraceno (Repubblica 28.8.13)
“”Nell’Italia dei paradossi ci siamo spesso sentiti dire, da datori di lavoro e ministri, che una delle cause della disoccupazione giovanile è il mismatch tra domanda e offerta di lavoro, unita alla scarsa disponibilità per i lavori manuali. Le storie raccontate qui offrono un’altra prospettiva: pur di lavorare, molti giovani laureati sarebbero disposti anche a fare lavori ampiamente al di sotto delle proprie competenze. Ma per essere presi in considerazione devono nascondere di avere studiato. In un mercato del lavoro come quello italiano, ove la domanda di lavoro qualificato è contenuta e gran parte di proprietari e manager non ha la laurea, un lavoratore italiano sovraqualificato è un potenziale pericolo.
Questo e’ un punto di non ritorno su scuola pubblica e sussidiarieta’
Intervista di Roberto Ciccarelli a Wu Ming: ““«IL PD E LA CURIA HANNO PERSO» L’esercito di Serse è stato battuto ma il suo capitano sul campo, il sindaco Virginio Merola, ha dichiarato che Bologna non rinuncerà alla convenzione con le materne paritarie. Al collettivo degli scrittori bolognesi Wu Ming, che hanno offerto ai volontari del «comitato 33» una potente forza letteraria percussiva, domandiamo se la consultazione non sia stata inutile. «Era scontato che davanti ad un’affluenza non oceanica l’amministrazione comunale avrebbe fatto finta di niente - rispondono - L’affluenza del 28% è bassa, ma bisogna considerare che è quello che è accaduto ovunque per le amministrative a causa di una giutistificatissima sfiducia rispetto alle attuali forze politiche. Il 59% che ha votato per l’abolizione dei fondi alle paritarie corrisponde a 50 mila votanti, più o meno alla metà di chi ha eletto Merola sindaco nel 2011 … “”
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http://www.dirittiglobali.it/home/categorie/41-scuole-a-culture-saperi-a-tecnologie/45437-lquesto-e-un-punto-di-non-ritorno-su-scuola-pubblica-e-sussidiarietar-.html
Cgil: questi i numeri su come hanno demolito la scuola
Da il Fatto Quotidiano (6/4/13)
“”“Dietro il paravento dell’ottimizzazione della spesa si è celata una gigantesca operazione di tagli sconsiderati che ha inciso sulla qualità del servizio pubblico e sul tempo scuola”, scrive il sindacato Flc, che all’interno della Cgil cura il comparto scuola. Qualche numero per spiegare la denuncia: dal settembre 2008 al settembre 2013 il numero degli alunni (si prende in considerazione la fascia compresa tra la prima elementare e la quinta liceo) è cresciuto di 90.990 unità. Secondo le regole base, si sarebbero dovuto assumere 9.000 insegnanti in più. Al contrario ci sono stati 81.614 docenti in meno. Inoltre sono diminuite, per 9.285 unità, mentre ne sarebbero servite altre 4.500. Tutto ciò nonostante la più bassa percentuale in Europa di spesa pubblica in istruzione, l’Italia ha tagliato in ogni ciclo scolastico.”"
Quei soldi alle scuole private che spaccano Bologna la rossa
Articolo di Michele Smargiassi: “” si voterà il 26 maggio su due opzioni … Articolo 33 (l’articolo della Costituzione cxhe autorizza le scuole private ma “senza oneri per lo Stato”) ha alzato al massimo la posta, ha reclutato un plotone di testimonial di gran nome … appoggio entusiasta e imbarazzante (al Pd ndr) del centrodestra (“Uniti al sindaco Merola nella lotta”), e il fiato sul collo della Curia, perentoria e utimativa … 1 milione: i fondi che il Comune di Bologna assegna alle scuole paritarie dell’infanzia dal 1994 /25 scuole cattoliche: gli asili comunali finanziati a Bologna sono 25 su un totale di 27 scuole dell’infanzia paritarie … “”
Leggi l’articolo:
http://rassegnastampa.unipi.it/rassegna/archivio/2013/04/15SIF1006.PDF
Appello: Bologna riguarda l’Italia
Pubblichiamo il seguente appello con possibilità, se condiviso, di sottoscriverlo e diffonderlo.
(LEGGI L’APPELLO E L’ELENCO DEI PRIMI FIRMATARI)
Bologna 26 maggio 2013 - Referendum comunale sui finanziamenti pubblici alle scuole private
BOLOGNA RIGUARDA L’ITALIA
A chi è disposto a battersi per la scuola pubblica.
A chi ritiene che le politiche di tagli alla scuola pubblica e finanziamento a quella privata tradiscano l’articolo 33 della Costituzione nel suo spirito autentico, là dove stabilisce che: “La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi. Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato”.
A chi ritiene che solo una scuola aperta a tutti, laica, gratuita, inclusiva, moderna e di qualità possa impegnarsi a “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana” (Art. 3).
A chi pensa che fra i banchi della scuola pubblica si gettino le basi per una cittadinanza consapevole e per il futuro del nostro paese.
Il 26 maggio a Bologna si terrà un referendum consultivo sul finanziamento comunale alle scuole paritarie private, grazie alla raccolta di tredicimila firme di cittadini e cittadine che hanno chiesto di potersi esprimere su questo tema.
La cittadinanza dovrà dare un voto di indirizzo per l’amministrazione su cosa sia meglio per garantire il diritto all’istruzione dei bambini e delle bambine: continuare a erogare un milione di euro annui alle scuole paritarie private, come avviene ora, oppure utilizzare quelle risorse per le scuole comunali e statali.
La portata di questo referendum va ben oltre i confini comunali. E’ l’occasione per dare un segnale forte contro i continui tagli alla scuola pubblica e l’aumento dei fondi alle scuole paritarie private.
I nuovi analfabeti
Articolo di Simonetta Fiori: “”La metà degli italiani non capisce un bugiardino o un foglio di istruzioni. E’ un Paese di illetterati di ritorno. Complice la tecnologia … Capire il foglio illustrativo di un farmaco. Seguire le istruzioni per curare una pianta o montare un oggetto. Tutte operazioni difficili per oltre la metà degli italiani. Archiviato l’analfabetismo classico, ne avanza uno più subdolo: quello di chi legge ma non comprende … Soltanto i messicani del Nuovo Leon peggio di noi nell’afferrare i concetti di un testo … Tanti benestanti tra gli “illetterati” … I disoccupati tra 26 e 35 anni la fascia più a rischio … “”
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Caso Orlandi, le intercettazioni del prete amico del boss
Articolo di Giusi Fasano: “” … Stasera, su La7 alle 21,30, il giornalista e scrittore Gianluigi Nuzzi riapre una volta di più il fascicolo Orlandi con una trasmissione dedicata interamente alla cittadina vaticana, sparita quando aveva 15 anni nel percorso tra lo Stato pontificio e la scuola di musica che frequentava, in Piazza Sant’Apollinare, a Roma … “”
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http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=1SUK9K
Scuola pubblica e religioni
Recensione di Marcello Vigli: “” … Era apparsa subito evidente la contraddizione fra la dichiarata pretesa di garantire il carattere culturale del nuovo Insegnamento della religione cattolica (Irc), e l’attribuzione della sua responsabilità a personale selezionato e condizionato, per il suo mantenimento in servizio, dalla gerarchia cattolica. L’attuazione della norma concordataria si occuperà di dimostrare l’inevitabile predominio delle istanze confessioniste su quelle culturali. Altrettanto immediatamente evidenti sono emerse le difficoltà di attuazione della piena facoltatività, prevista per gli studenti che intendono “non avvalersi” del nuovo insegnamento, provocate dalla malcelata volontà delle autorità ecclesiastiche, con la complice condiscendenza di quelle scolastiche centrali e periferiche, di renderne difficile e squalificante l’esercizio. Sono stati necessari diversi giudizi dei Tar e due sentenze della Suprema Corte perché si raggiungesse un compromesso coerente almeno con la lettera, se non con lo spirito, della normativa. … “”
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Fuga dall’universita’. Fuga dalla speranza
Articolo di Marco Politi e intervista a Massimo Cacciari di Gregorio Romeo.
“”Implode l’università nella nazione che ha inventato gli atenei. Cinquantottomila studenti, quasi un quinito della popolazione universitaria italiana, sono “spariti” nell’ultimo decennio. In sei anni è scomparso anche il 22 per cento dei professori. E’ come se l’Italia scoprisse che non c’è più la Statale di Milano. Non ci facciamo nessuna illusione. La notizia non durerà più di ventiquattr’ore … “”
“”Il filosofo Massimo Cacciari: “Mancano idee e investimenti. Siamo un Paese in decadenza“. Da 30 anni la formazione non è una priorità. Nessuna agenda mette in cima l’istruzione. Non a caso il dibattito si è avvitato tutto intorno all’Imu … “”
Leggi l’articolo e l’intervista:
http://rassegnastampa.unipi.it/rassegna/archivio/2013/02/01SI95002.PDF
http://rassegnastampa.unipi.it/rassegna/archivio/2013/02/01SB25029.PDF
La morale laica come materia scolastica (4)
Da MicroMega in edicola n. 1/2013 Almanacco di Filosofia:
Vincent Peillon, ministro dell’istruzione francese, risponde a Gloria Origgi.
“”La sua laicità mi sembra rispecchiare un ideale razionalista e universalista che sembra iscritto nei geni della cultura francese …. Ma se la laicità è ancorata a una visione forte della “ragione”, non rischia di scontrarsi con una richiesta di relativismo culturale che le società aperte di oggi dovrebbero saper cogliere?
Il dibattito sul relativismo è tornato di moda, ma in realtà se ne discuteva in Francia già negli anni Trenta. Il mio maestro, Merleau-Ponty, diceva che esistono razionalisti che sono un pericolo per la ragione … La ragione di cui parlo, o l’universalismo, è che due più due fa quattro e non cinque e niente di più: sul fatto che due più due fa quattro ci troviamo tutti d’accordo e possiamo trovare un’intesa, ma se la premessa è che due più due deve fare cinque allora l’intesa è difficile. Ma è una razionalità presuntiva, niente di più. Tutto l’interesse dell’idea stessa di “universale filosofico” è presuntivo: nessuno lo possiede, ma dobbiamo cercarlo tutti. E’ insomma l’oscillazione perpetua tra il dogmatismo: “C’è una sola ragione e io la possiedo”, e lo scetticismo, che è una posizione di rinuncia estremamente pericolosa.