Iniziativa Laica I laici tendono a difendersi, e' ora di attaccare !

21giu/140

Il preventivo

Articolo di Sebastiano Messina (Repubblica 21.6.14

 

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“Spett.le le ditta Renzi & C., a seguito dei contatti intercorsi con il nostro amm. re unico dottor B. siamo lieti di sottoporVi la nostra migliore offerta per le opere da eseguire negli stabili di Palazzo Madama e Montecitorio.
A) Lavori di ristrutturazione della seconda Camera, con demolizione dei poteri superflui. Prezzo: n. 1 legge per depenalizzazione prostituzione minorile. B) Progettazione e posa in opera di legge elettorale nuova, comprensiva di liste bloccate a norma. Prezzo: n. 3 grazie presidenziali in bianco. C) Fornitura di 127 grandi elettori pronti all’uso per Palazzo Quirinale (nome da concordare). Prezzo: n. 1 colpo di spugna per interdizioni dai pubblici uffici. Nel sopraccitato preventivo sono compresi materiali e manodopera. Pagamento entro 30 gg. da pubblicazione su Gazzetta Ufficiale. Distinti saluti, e Forza Italia».”"

6giu/140

Liturgia della parola. Turbamento e sconcerto

Da Fatto Q. (6.6.14): “”Matteo Renzi? È “turbato” (parola di Raffaele Cantone, diligentemente riportata dalla stampa nazionale, con titolo ad hoc di Repubblica). Andrea Orlando? “Intristito”. E i Democratici? Sono “sconcertati”. Ovviamente. Le parole sono importanti, diceva qualcuno. E in effetti queste descrivono bene la situazione: nessuno nel Pd sa bene che dire sulla vicenda Mose, nessuno ha alcuna intenzione di assumersi qualche responsabilità e dunque tutti prendono tempo. Affidandosi a perifrasi ed eufemismi, che gli permettono di dire senza dire, di schernirsi senza sottrarsi, di adombrare futuri provvedimenti, senza prenderli. D’altra parte, in politica la parole sono pietre, si sa.”"

5apr/140

E il governo taglio’ gli elefanti

Articolo di Stefano Benni (Repubblica 5.4.14)

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SCENA. Ore sei di mattina, un salone di palazzo Chigi. Su un gigantesco scranno sta Delrio vestito da Richelieu, sorseggiando un cappuccino. Risuona un frastuono di rotelle nel corridoio, si spalanca la porta ed entra il premier Frenzy su uno skateboard, cade, rimbalza e si rialza. Frenzy — Presto che è tardi non abbiamo tempo, al lavoro. Anzitutto, come mai è ancora tutto pieno di auto blu? Delrio — Veramente le abbiamo rottamate quasi tutte — No, qua sotto c’è una Panda blu parcheggiata… — Ma è la mia… — E allora? Dobbiamo dare l’esempio. L’ho fatta portare via dai vigili, adesso è già sotto la pressa — Ma maestà, io credevo che con auto blu si intendessero… — Zitto, zitto (gli beve il cappuccino) presto che è tardi. Allora si fa fuori sto Senato?
Delrio — Ci sarebbero delle controproposte. Dimezzarlo e tenere solo quelli con la barba.

25mar/140

“Oca pro nobis”, un sillabo anticlericale

Da MicroMega online, recensione di Michele Martelli e la prefazione di Carlo Augusto Viano al libro “Oca pro nobis” di Carlo Cornaglia, Filippo D’Ambrogi, Walter Peruzzi e Maria Turchetto (Odradek). Un’opera satirica brillante e insolita che con disegni, prose, versi e anche musica prende di mira contraddizioni e imposture della dottrina cattolica.

Un libro divertente e istruttivo, per grandi e per piccini: Oca pro nobis. Controsillabo giocoso e irriverente (Roma, Odradek, 2013). Facile e snello, fatto di poesie e prose, disegni e canzonette (fruibili con uno smartphone o un pc), impostato come un tabellone del gioco dell’oca, con rimandi agili e veloci da una casella all’altra, e con la possibilità, per chi si collega a internet, di trascorrere a piacere dalla lettura dei testi all’ascolto della musica, il volume è stato composto a più mani, da quattro autori: Carlo Cornaglia, poeta satirico noto ai lettori di MicroMega, che ha scritto le poesie e le canzonette, Filippo D’Ambrogi, ideatore del libro e autore delle musiche, Walter Peruzzi, studioso di politica e dissacrante storico del “cattolicesimo reale”, che è l’autore delle schede in prosa, e Maria Turchetto, docente di filosofia all’Università “Ca’ Foscari” di Venezia, disegnatrice delle tavole dell’oca che sintetizzano in immagine il titolo e il contenuto dei 63 capitoletti. Il volume è aperto dalla Prefazione di Carlo Augusto Viano, noto storico della filosofia e studioso di etica, uno dei più rigorosi rappresentanti del laicismo in Italia, che fa un rapido e magistrale quadro storico e teorico dell’anticlericalismo. (Per chi vuole saperne di più, segnalo l’intervista agli autori in https://www.uaar.it/news/2013/12/21/oca-pro-nobis-intervista-conaglia-dambrogi-turchetto/).

Leggi la recensione di Michele Martelli e la prefazione di Carlo Augusto Viano:

http://temi.repubblica.it/micromega-online/oca-pro-nobis-un-sillabo-anticlericale/

 

7mar/140

L’8 marzo nervoso di Maria Elena Boschi

Dall’Huffingtonpost.it di oggi.

“”Alla fine i nervi le sono saltati sulle bolle di sapone, quelle dell’imitazione di Virginia Raffaele mandata in onda a Ballarò. E Maria Elena Boschi non ha retto all’insostenibile leggerezza della satira. Accade così che alle 14,37 leggi l’agenzia che non ti aspetti. Clamorosa. Michele Anzaldi, renziano, scrive una lettera alla presidente Rai Anna Maria Tarantola: “Si chieda se l’imitazione della Boschi è servizio pubblico”. Ovviamente per il parlamentare – peraltro segretario della commissione di Vigilanza Rai - di servizio pubblico non si tratta. Leggiamo: “Mi permetto di chiederle – scrive - se condivide l’imitazione di Maria Elena Boschi a Ballarò e se ritiene opportuno che un ministro giovane, che finora ha dimostrato preparazione e capacità, sia ritratta come una scaltra ammaliatrice che conta solo sul suo essere affascinante. È questa l’immagine che il servizio pubblico della Rai, e Raitre in particolare, vuole dare alla vigilia dell’8 marzo?”

6mar/140

Battiam le mani

Articoli di Massimo Gramellini (Stampa 6.3.14) e Francesco Merlo (Repubblica 6.3.14)

“”Signore maestre e signori maestri che ogni mercoledì accogliete l’adorato premier in visita pastorale nelle vostre scuole, è troppo chiedervi di non esagerare con le manifestazioni di giubilo da parte degli allievi? Ve lo dice uno che nella sua tormentata esperienza professionale ha visto bimbi inermi sbaciucchiati da D’Alema, giovani degenti ospedalieri miracolati da Berlusconi e una creatura in lacrime costretta a leggere a Di Pietro una domanda sul rito abbreviato nel processo penale. Ieri però si è passato il segno. In una scuola elementare di Siracusa lo schivo Renzi è stato accolto dai bambini con un coro ritmato («Mat-teo, Mat-teo») e una canzoncina scritta per l’occasione: «Facciamo un salto… battiam le mani… ti salutiamo tutti insieme, Presidente Renzi… alle tue idee e al tuo lavoro affidiamo il futuro». Parole e musica, ne converrete, perfettamente credibili sulle labbra dei dirigenti di qualche ente pubblico in cerca di riposizionamento. Ma alquanto stonate in bocca a dei piccoli fan di Peppa Pig.

28feb/140

Con un tweet alle 6,43 il premier che dorme poco da’ il buongiorno all’Italia

Articolo di Filippo Ceccarelli (Repubblica 28.2.14)

Buongiorno Italia, e l’insonne di Palazzo Chigi si è già manifestato, o forse in qualche modo si è manifestato ancora. Sta di fatto che alle ore 6,43 di ieri, per l’esattezza cinque minuti prima del sorgere del sole, il nuovo presidente del Consiglio Matteo Renzi ha lanciato nel cyberspazio il seguente tweet: «A #Palazzo lavorando sui dossier più urgenti del Governo.#buongiorno #lavoltabuona ». In allegato una fotografia, scattata dallo stesso premier, del cortile del prestigioso edificio completamente vuoto e, s’immagina, anche immerso nel silenzio. Ma all’occhio maliziosetto dell’osservatore professionale, e non solo, non sfuggono due o tre finestre accese.

15feb/140

Ipnosi collettiva

Articoli di Pino Corrias (Fatto Quotidiano 15.2.14) e Michele Serra (Repubblica 15.2.14)

PINO CORRIAS: “”Imprigionati come siamo in questo permanente set televisivo della politica full color ci siamo trasformati in spettatori immobili di un conturbante teatro digitale abitato da pupi e marionette che si muovono, parlano, minacciano, rassicurano per ragioni che ci sfuggono. Come negli album per bambini il solo senso che ci è concesso intuire, coincide con le figure che vediamo. Renzi che arriva in giacca, a piedi, da destra verso sinistra. Renzi che sparisce in Smart da sinistra a destra. Giornalisti che corrono. Anche loro a caccia di qualcosa, forse della vite che si è appena rotta negli ingranaggi di Letta, forse un bullone. Qualcuno ha capito perché il Corriere della Sera, di punto in bianco, ha illuminato le manovre di Napolitano per silurare il suo pupillo e poi abbandonarlo alle mandibole di Renzi e agli occhi micidiali della Boschi? C’era una qualche riforma che minacciava di peggiorare già oltre il suo proprio fallimento incorporato? È diminuito il pil? È aumentata l’aviaria? Capendo quasi nulla restiamo tutti ipnotizzati. Perché Renzi fa il suo spettacolo in diretta e questo ci affascina. Mentre il povero Letta è già dal primo giorno un repertorio. E questo ci deprime.”"

 

MICHELE SERRA: “”Rileggere le dichiarazioni di fedeltà di Matteo Renzi all’“amico Enrico” è oggettivamente impressionante. Ci si può passare sopra — volendo — in considerazione del fatto che la scena del potere, da sempre, ha una intensità scespiriana (tradimenti, sangue, soluzioni ferali), e dunque non è uno spettacolo per educande. Ma sono, questi, tipici ragionamenti conservatori; quelli che finiscono, in genere, con la micidiale frase “è sempre stato così”, che taglia le gambe a ogni speranza o illusione di cambiamento.
Nella realtà, in fondo al cuore di tutte o quasi le persone di sinistra (definizione sempre più approssimativa, ma è per intenderci) sopravvive la speranza che i rapporti tra gli esseri umani, secondo l’antica definizione marxiana, possano diventare un giorno “più trasparenti”. E che la politica sia, di questo sogno di trasparenza, se non il primo motore almeno un veicolo. Tra le dichiarazioni rese da Renzi nell’ultimo paio di mesi e la sua prassi, per altro suffragata dal partito quasi al completo, c’è un contrasto così stridente che alla trasparenza tocca rinunciare prima ancora di cominciare.”"

31gen/140

Da Zoro a L’Apparato. L’onda del contro-riflusso

Articolo di Francesco Cundari (Unitá 31.1.14)

“”Se gli anni ottanta sono stati gli anni del riflusso nel privato e nel particolare, dopo la sbornia di impegno sociale e solidarietà internazionale dei decenni precedenti, non è poi così strano che oggi, dopo oltre tre decenni, compaiano qui e là i segnali di una sia pur timida inversione di tendenza. Di certo nessuno incarna i valori e il gusto degli anni ottanta più di Silvio Berlusconi. Quanto a Matteo Renzi, non ha molta importanza stabilire se sia il suo erede di sinistra, come dicono i critici, o la versione italiana di Tony Blair, come dicono i suoi sostenitori. D’altronde, cos’è stato il blairismo, con la sua enfasi su modernizzazione e flessibilità, efficienza e meritocrazia, se non la filosofia degli anni ottanta arrivata a sinistra con un decennio di ritardo? Un processo giunto a compimento anche sul piano simbolico con il leader del Pd che si presenta da Maria De Filippi indossando il giubbotto di Fonzie. La novità è che a margine di questo processo è germogliata a sinistra anche una singolare forma di alternativa.
Il primo segnale è stato il fenomeno Zoro, nato non a caso a margine delle primarie del 2007,

2nov/130

H come ho fame